C’era qualcosa che mi faceva sorridere.
Ma non di sorriso ironico, leggermente cattivello o bastardo.
Proprio un sorriso sano.
(non un sorriso ebete……….)
E siccome ho imparato a dedicarmi del tempo, ho deciso di capire.
Cosa mai mi ha messo di buon umore?
Il meteo è migliorato.
Le alluvioni se ne sono andate.
Appare anche il sole.
Quel sole alternato ai nuvoloni estivi che ti brucia la pelle ma con garbo.
Il meteo è parte di mè, ma anche di voi.
Ne sono certo perché, con la gente che ho visto impazzire solo venti giorni or sono, devo incolpare solo il meteo.
No way.
La ragazza di colore che vedo tutte le mattine in bicicletta andando al lavoro, ha iniziato ad usare una canottiera.
Una coloratissima canottiera indossata da una ragazza fiera di non essere snella come le fotomodelle (il diavolo se le porti tutte)
E poi appoggia le mani al manubrio della bici come tutte le donne.
Bianche o nere che siano.
Provate a notare: le donne appoggiano le mani al manubrio della bici in modo diverso dagli uomini.
Tanto in Italia, quanto nel mondo intero.
E questa cosa mi fa sorridere.
Sorriso grasso.
Poi vedo una suora.
Una suora alla fermata dell’autobus che ascolta gli sfoghi (o le confidenze?) di una signora anziana.
La suora sorride e non cerca nemmeno per un attimo, di nascondere la sua sincera convinzione in ciò in cui crede.
Non la approvo, ma la stimo per convinzione e l’aria.
Dà l’idea di vivere bene, avvolta nella sua tunica nera e in un mondo ancora più nero.
Penso poi ai miei amici thailandesi che trovano la voglia di scrivermi un sms col quale mi avvertono che sono ancora vivi.
Vivi.
Non ricchi, non felici, non migliorati.
Vivi.
Ma Andreaspa scrive qualcosa di ancor più semplice ma altrettanto forte: “Bentornato Vetraio!” che prenso sia il motivo principale per cui scrivo oggi.
Non voglio nulla di più di quello che già ho, ma non toglietemi il mio piccolo ruolo di Vetraio, vetrina dell’anima.
Grazie a tutti.
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andreaspa
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lavespista