Onestamente: non mi reputo complottista.
Non fa parte del mio modo di pensare.
Ecco appunto, pensare.
E quindi non mi sentirete decantare la bellezza della piatta terra o la pericolosità delle scie chimiche.
Però ci sono cose che mi fanno annidare stormi di pulci nell’orecchio.
Mandrie.
Branchi.
Si può dire “branco di pulci?”.
Boh, lasciamo stare.
Ieri l’altro, è stato catturato Matteo Messina Denaro.
Lo Stato vince sulla mafia, un risultato storico e bla bla bla bla.
E ancora bla.
Dati inconfutabili:
- Il tizio era latitante da trent’anni, ma mica perchè si trovasse comodamente in Brasile a farsi lisciare il glande da una tettona dalla pelle olivastra; no, era in provincia di Trapani.
- Non era in un castello blindato, rinforzato, schermato, armato, protetto e cazzi mazzi; no, era in un appartamento.
- Non presentava i connotati cambiati come la Gruber o come la moglie di Totti, per sembrare figo e partecipare ad Amici; no, aveva il suo volto esattamente come previsto dai modelli matematici.
- Non è stato catturato appostandosi nella giungla e con azioni da “alla ricerca della pietra verde”, tra liane e trabocchetti tesi dalle solite tettone dalla pelle olivastra; no, è stato catturato in una clinica di Palermo.
- Non c’è stato nessuno scontro a fuoco, lotta corpo a corpo, pioggia di sputi, bestemmie ed improperi; no, ha detto semplicemente “Sono Messina Denaro”.
- I carabinieri non hanno scelto un luogo che, in caso di conflitto a fuoco, fosse il meno rischioso possibile; no, come dicevo prima, era un reparto ospedaliero dove, se si scatena la sparatoria, muore anche l’ultimo OSS addetto al servizio di lavanderia.
- Non è stato legato, imbavagliato, percosso, scalciato, insultato e vilipeso; no, è stato accompagnato senza manette, col rispetto che si riserva ai big, dimenticando che ha ucciso decinaia di persone.
- Non c’è stato un tentativo di linciaggio, non hanno dovuto placare la folla inferocita, non hanno dovuto chiamare i reparti celere e cose del genere; No, la gente, tutto sommato lo vede ancora come un intoccabile e lo rispetta.
- Possedeva due (dico due) cellulari che sono intercettabili anche dal radioamatore più ubriacone del creato.
- Aveva perfino autista e medico che, a loro volta hanno famiglia. E nessuno sapeva che fosse Matteo Messina Denaro
Vengono solo a me i dubbi?
A me fanno tenerezza quei carabinieri, poliziotti, finanzieri etc che hanno massacrato il loro contenuto scrotale per anni.
Mi fanno tenerezza e hanno tutto il mio rispetto, ma lasciate che vi dica che il mio parere è diverso da ciò che raccontano i tiggì.
Questa non è una cattura: questo è uno scambio, una cessione, “io ti dò e tu mi dai”.
Questa non è la vittoria dello Stato: questa è la prova che lo Stato e la Mafia hanno lo stesso numero civico.
Il soggetto non era latitante: era protetto.
Ma potrei sbagliarmi e allora mi pentirò.
Però non vi incazzatevi se vi dico che tra gli inquisiti metterei tutti i palermitani!
Non incazzatevi se vi dico che trent’anni di latitanza, sostituiscono la parola “latitanza” con “connivenza”.
Sì insomma, non arrabbiatevi.
La vaginetta di oggi è lei:(non mi piace, ma è in onore di Matteo Messina Denaro)
Fracatz