C’è stata la votazione sul ddl Zan.
La votazione è stata fatta allo scopo di capire se fosse il caso di procedere o se fosse meglio fermarsi.
In questi mesi ho avuto la netta impressione che la stragrande maggioranza di politici, politichetti e succhiacazzi varie, fossero tutti vittime di una sorta di pressione.
No, non direi si trattasse di un ricatto, ma di una certa forzatura, coercizione ideologica.
Ma a volte le impressioni ingannano e quindi mi sono messo nell’assetto mentale di serena attesa.
Ovviamente portandomi dentro certe convinzioni che non sono esprimibili liberamente. Sostengo infatti a gran voce che ci troviamo in un momento storico dove le ideologie nascono e vengono sostenute da troppe persone che non dispongono degli strumenti culturali ed etici per poterlo fare.
Ondate di pensiero praticamente inutile. (e guai a dirlo)
Riformulo: se anche solo ti azzardi a sostenere una tesi opposta a quella della vox populi, sei un uomo morto.
E quindi ho potuto assistere alle stesse scene cui avete assistito voi: linee di partito che danno espressione a strategie di partito, che muovono obiezioni di partito in un’ottica di lotte di partito.
Mah.
Arriva la votazione che per motivi che ometto per brevità, viene effettuata con formula di segretezza.
In pratica tutti votano senza dover palesare la scelta.
E tutto ciò che sembrava voler premiare, seppur in un mare di discordia il ddl Zan, si scioglie come neve al sole: il ddl Zan si blocca.
Sbaaaaaaaaammmmmmmm!
Tranvata colossale.
Cosa ne deduco:
- se si vogliono dei voti fatti con coscienza, occorre farli senza la supervisione/pilotaggio di partito;
- un po’ tutti si sono accorti che dietro ad un ddl apparentemente semplice e buonista, si nascondeva un sibillino meccanismo di sdoganamento del terzo genere;
- un po’ tutti hanno ammesso a se stessi che il terzo genere non esiste (o hai il pisello o hai la vagina, ziocan);
- un po’ tutti si sono detti con onestà che se due persone dello stesso genere decidono di scambiare i loro fluidi in allegria, non ce ne può fregar di meno;
- un po’ tutti si sono detti che se si pensa che possa essere una cosa normale, ci si sbaglia di grosso.
E pur essendo un oppositore di tutto ciò che inizia con Berlusconi, Salvini e Meloni, ne sono felice, ricordando che alla fine della fiera, un reato è un reato e che non occorre specificare che chi ne è vittima sia uomo, donna, gay, lesbica o tombino di ghisa.
Fedele alla vulva, vi dono costei:
fracatz