Occorre essere attenti, cari lettori miei!
Ma molto attenti!
Oggi le opinioni di massa vengono proposte e fatte digerire in modo velatamente forzato. Perfino violento.
E quando un sentimento non ha tempo di maturare, generazione dopo generazione, succedono i disastri.
Oggi è impensabile affermare pubblicamente che si provano emozioni negative alla vista di gay (maschi o femmine che siano).
Si verrebbe crocifissi in un nanosecondo.
Ma ognuno di noi, nel suo profondo, dialogando col nostro senso etico e sociale sa che è una forzatura.
È una forzatura evidente che dobbiamo ingoiare, col sorriso.
Per carità, ognuno con i suoi orifizi può farci ciò che vuole ma non venitemi a dire che la cosa non vi rode.
Vetraio: “Buongiorno signora xxyyzz, come sta?”
Signora: “Bene grazie, è da un bel po’ che non ci si vede!”
V: “Eh sì, il lavoro mi porta fuori paese dall’alba al tramonto e quindi…”
S: “Pure io, sono spesso impegnata per sostenere la causa LGBT a livello politico e poi, una volta a casa devo fare la nonna!”
V: “Davvero? È diventata nonna? Ma è bellissimo!”
S: “Sì, sono diventata nonna a gennaio…”
V: “Contenta?
S: “Contentissima! È la cosa più bella e naturale per una donna della mia età!”
V: “E se sua figlia fosse stata lesbica?”
S: “SAREBBE STATA DIFFICILE DA ACCETTARE“.
Attenzione amici!
Perché l’accettazione non equivale ad un maturato spassionato consenso.
L’accettazione è qualcosa che ti fa bestemmiare ma che decidi di accettare.
Una volta ogni tanto, almeno con voi stessi, per il giusto rapporto di convivenza che avete con i vostri sentimenti, ditevi la verità.
Vaginetta di oggi:
fracatz