Scaletta:
– morti sul lavoro;
– Greta Thumberg;
– Irmgard Furchner.
Andiamo con ordine e partiamo con lo scandalo delle morti sul lavoro.
Dice bene chi invoca la formazione e lo sviluppo di una mentalità volta alla prevenzione!
MA con l’italiano medio non funziona.
L’imprenditore medio (adesso non cagatemi il cazzo con la storia del “ci sono anche imprenditori onesti e coscienziosi”) parla un linguaggio che prevede solo un termine: schei (soldi).
Non capisce nient’altro.
L’imprenditore medio conta sempre sull’esiguo numero di controllori, sulle rarissime visite ispettive, sulle prescrizioni soggette a verifiche successive (i cosiddetti avvertimenti) e spera sempre che nessuno si faccia male.
L’imprenditore medio cerca di evitare sempre i corsi di formazione e quando proprio deve farli, si pone davanti ai docenti con quell’aria strafottente tipica di chi è esente da rischio.
Avvisate Draghi che deve mettere in servizio eserciti di ispettori che martellino le aziende a suon di contravvenzioni e denunce.
L’imprenditore medio capirà al volo queste due parole e vedrete finalmente ridursi a quasi zero le morti bianche.
GRETA THUMBERG
Vorrei adesso parlare di Greta Thumberg e del suo spessore culturale, tecnologico e sociale che le consente di parlare direttamente con i Leader mondiali.
Ok, fatto
È arrivato il momento di parlare di Irmgard Furchner.
La tipa è una 96enne tedesca accusata di essere implicata nella eliminazione fisica di 11000 persone in una campo di sterminio nazista.
E vabbè.
La cosa che invece non va bene è che la vecchiarda abbia tentato la fuga per sottrarsi al processo, chiedendo: “Vorrei risparmiarmi tanto imbarazzo e di essere messa alla gogna dell’umanità”.
Chiedo che venga messa in una cella con i muri tappezzati con le foto di quelle 11000 persone, nutrita, accudita e lasciata morire come natura vorrà.
Ma con gli occhi costretti a guardare quelle foto.
A proposito di foto:
fracatz
Il Vetraio