Non credo di stupirvi se vi dico che i bambini sono dotati di schiettezza tale da portarli a rasentare la cattiveria.
Qualcuno parla appunto di “cattiveria infantile”, non a caso.
In realtà i bambini non hanno tutti quei filtri di cui noi adulti disponiamo e collegano spontaneità, capacità di osservazione, istinto e altre cose che solitamente solo da una certa età in avanti facciamo nostre.
Ora, metti un bambinello in fila ad una cassa di un supermercato, assieme alla noia per l’attesa, e condisci il tutto con la presenza di due gay che non trovano nulla di meglio da fare che baciarsi.
Proprio lì, in fila alla cassa del supermercato.
Il supermercato è un luogo magico per l’osservazione del modello sociale.
Al supermercato ci si va per molti motivi, non sempre per acquistare.
Ma di sabato il quadro è complicato: tutti hanno fretta per poter andare a consumare vita altrove.
Le cassiere nominano Dio invano.
Gli operatori alla sicurezza sono lì, in piedi, evitando di formulare pensieri, come per tutto il resto della settimana.
Gli zingari cercano vittime da derubare.
I magrebini portano le famiglie a devastare le corsie.
I rumeni rumenano.
Le mogli insoddisfatte, bardate come zoccole, percorrono inutilmente in lungo ed in largo gli spazi calpestabili alla ricerca spasmodica di qualcuno che si accorga dei loro bisogni carnali, sfoggiando piercing, tatuaggi, labbra gonfiate a 2bar, tette inaffondabili, unghie al gel, sopraccigli ad ala di gabbiano ammalato di SLA, sembrando più giostre che femmine.
In fila per la cassa due gay sulla cinquantina decidono di baciarsi e un bambino coglie la scena.
Bambino: Mamma, quei due signori si sono baciati;
Mamma: Evabbè, sono gay e si baciano anche loro, esattamente come faccio io col papà..;
Bambino: Eh no, loro non sono gay: sono culattoni ma è una parola che non si può dire sennò tutti ti sgridano.
La sintesi fatta ad uomo.
La vaginetta di oggi:
