Ricapitolando: la donna, che lancia il suo genere in rotta di collisione con tutto ciò che di maschile esiste, che ha bisogno delle quote rosa, che promuove l’uso di parole come “Ministra” (che non si può ascoltare), che vede prevaricazione ovunque, vedrà oggi orde di zerbini annullarsi per celebrare quella sua femminilità, molto spesso solo auspicata.
Solite cene, innalzamento dell’equazione “festa della donna=troiaio” e collage di azioni davvero deprimenti a carico del loro stesso genere.
Sapete cosa?
Le vere donne sono altro.
Fracatz
Giulia