In pratica una ebete carica la figlia sullo slittino, si lanciano entrambe giù per una pista nera, che si definisce così in quanto sbarcata da un gommone, evidentemente.
Non starete mica pensando che “pista nera” significhi “pista pericolosa” vero?
Si schiantano come due caki su di un cartellone pubblicitario.
La bambina muore tra le braccia del padre che cercava di rianimarla, seguendo le istruzioni del 118.
La madre è in fin di vita.
La colpa è:
1) della pista;
2) dei padroni della pista;
3) del cartello pubblicitario che ha voluto centrare in pieno la bocia;
4) della neve scivolosa, e siamo stanchi di questa cosa che la neve faccia scivolare;
5) del colore della pista che se fosse stata meno nera e più padana, forse non succedeva;
6) del barista del rifugio che ha servito alla bambina dell’acqua troppo minerale;
7) della signora Ada perché succhia il pisello del cognato senza che il marito lo sappia;
8) e anche un pochino della madre.
Qui stiamo impazzendo tutti.
Vaginetta del giorno:
Fracatz
Il Vetraio