Andiamo per gradi:

 

adesso ho una connessione degna di essere chiamata tale;

ho cercato di intervistare un po’ di persone circa le motivazioni che le spingono a votare per il NO, e mi sono convinto che si tratti di qualcosa di riconducibile alle stesse ragioni, per le quali molti giovani si fanno le canne:

 

solo per seguire la massa e non sentirsi esclusi.

 

Una sorta di fiducia senza riserve nei confronti del leader del gruppo.

 

Mi farò una canna.

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6 Comments

  1. dirittoerovescio

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    ciao Vetraio.

    hai scritto sul mio blog che preferisci le foglie bagnate di merlot, tipo.

    punto primo: il merlot è meglio se ce lo beviamo, che sulle foglie è uno spreco.

    punto secondo: mi aspettavo che tu preferissi le foglie bagnate d'altro….capisci amme!

    punto terzo: punto.

    ciao caro.

     

  2. kiro

    Rispondi

    I veri problemi sono altri, non le riforme costituzionali. Le ascelle della vaginetta di oggi, per esempio, sono un problema. Grosso.

  3. Rispondi

    Caro vetraio, il minimo sindacale è passare la canna, cortesemente. Anche all'avvocato che ha deciso in un assolato pomeriggio di luglio con la Costituzione e il testo della riforma sulla scrivania che vota sì e se sente ancora una volta la parola referendum – pur non usando facebook e twitter etc. – se ne rolla una da sola.

    Bere e rollare da soli è triste. Si rischia di prendersi sul serio.

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