Oggi dedicherò qualche minuto ad una tipologia Facebook frequente.
Quella degli “scrivo perché non ho un cazzo da fare e, nemmeno a dirlo, di ragionare non se ne parla proprio”.
Faccio esplicito riferimento a coloro che sono frustrati dalla viabilità.
Identikit:
generalmente trattasi di soggetti problematici, senza una predominanza di genere.
Essi sono mediamente di cultura medio bassa, terribilmente egoisti, entro le mura domestiche succubi, nel mondo del lavoro decisamente poco produttivi e appartenenti alla nutrita schiera di coloro che scaricano sempre le proprie responsabilità sugli altri.
Per loro la viabilità dovrebbe essere da interpretarsi come quel sistema che consente di raggiungere velocemente qualsiasi luogo senza perdite di tempo (magari con corsie preferenziali e sistemi di telecontrollo semaforico tipo quelle degli autobus).
Ma non a tutti.
Per la precisione solo a loro stessi.
Per gli altri NO.
Per loro ogni attesa è un dramma.
Per loro una fila diventa “interminabile” anche se composta di due soli veicoli.
Per loro due semicurve rendono la strada “tortuosa”. A zig zag.
Conoscendo la loro incommensurabile incapacità gestionale, vedono ogni singolo lavoro di risistemazione della sede stradale, come un inutile sperpero di denaro pubblico (che in molti casi nemmeno versano, da bravi evasori).
Quando poggiano le natiche sul divano, auspicano che l’intera sede stradale sia cosparsa di dossi di rallentamento, polizia municipale munita di kalashnikov, fosse con coccodrilli e qualche spruzzata di chiodi a sei punte, che non si sa mai.
E poco importa che siano accessori inutili, costosi e classisti, perché l’importante è che sussista la rottura del contenuto scrotale.
Come dici?
Ti chiedi il perché di “classisti”?
Bene, e allora dimmi se hai mai visto il conduttore di un X6 rallentare a causa di un dosso di rallentamento.
Al contrario, se vieni a fare un giro sulla mia panda 4×4 dotata di sospensioni rinforzate, posso dimostrare che lo stesso dosso è affrontabile solo indossando il casco.
Ma il “viabilitologo” questo non lo sa e preferisce sentenziare agitando il suo scettro di plastica, prima di chinare il capo al volere della dispotica/o partner.
E che non succeda che qualche anziano di casa sua si azzardi a cadere in casa rompendosi il femore!
Ah beh, le bestemmie del matusa che a bordo dell’ambulanza assapora il fantastico suono dello sfregamento osseo, portano il nostro eroe della viabilità a cambiare repentinamente punto di vista, propendendo non tanto per l’inutilità del dosso tanto agognato, ma per la colpa di un non ben definito gruppo di amministratori comunali, colpevoli di non aver fatto nulla per limitare la velocità dei mezzi (degli altri).
Ma il top emerge solo quando li tocchi nel portafoglio: lì emerge la caratteristica principale – la tirchiaggine.
Tirchiaggine che, come per il loro concetto di viabilità, è da considerarsi accettabile solo se a chiudere la cerniera del borsellino sono loro.
Se invece è un’amministrazione pubblica ad evitare di spendere soldi in cazzate (come il loro rallentatore della mia bazza), allora non va bene.
Ma vi do un consiglio: non date loro contro!
Perdereste il vostro tempo inutilmente.
Dite loro che hanno ragione e rendetevi disponibili ad offrire loro qualcosa al bar, vi divertirete.
Vaginetta del giorno è costei:
dirittoerovescio
Il Vetraio
kiro
Il Vetraio