E niente, tra le cose che mi hanno maggiormente segnato l’esistenza, assieme alla notizia che Fujiko non era reale, c’è quella relativa al budino.

Si, hai capito bene: bu-di-no.

All’epoca esisteva un budino che si chiamava S.Martino.

La confezione riportava una splendida forma di budino (ma dai?) con tanto di ciliegina sopra.

Guardala QUI.

Quello che proprio mi faceva sbroccare, era il bianco, sul quale la ciliegina spiccava ancora meglio.

Cioè, una libidine (la foto intendo).

 

E mia madre lo comperava.

Io ne ero sicuro perché controllavo più volte che la confezione riportasse quella foto.

E la riportava.

E si trattava solo di attendere.

 

No, non ero appartenente a quella categoria di pargoli che rompeva il cazzo.

Non piangevo.

Sapevo aspettare.

Se quel cazzo di budino era entrato nella dispensa, significava che, in un modo o nell’altro, ne sarebbe dovuto uscire.

E io promettevo che sarei stato lì ad aspettarlo.

Felino.

Controllavo la bava dalla bocca in modo egregio.

Potevano passare settimane o mesi.

Attendevo, educando i miei succhi gastrici all’aggressività modulata.

Studiavo diversivi micidiali affinché non fosse qualche amica di mia madre ad appropriarsi del bottino, nascondendolo dietro alle bottiglie dell’olio.

Hannibal docet, si desidera solo ciò che si vede e si conosce.

Dietro all’olio di oliva, lo sguardo delle puttanacce, sarebbe stato deviato come solo l’olio sa fare, nei confronti di chi conosce solo la dieta.

Io della dieta me ne fregavo.

Sentivo solo il profumo della vaniglia.

 

Poi, finalmente, arrivava il giorno.

EUREKA!

Mia madre sfoderava il pentolino giusto, prendeva la scatola giusta, iniziava a mescolare nel modo giusto..

 

Io sedevo a tavola, secernendo saliva come Vespa quando un nuovo omicidio viene commesso.

Già mi aspettavo le raccomandazioni: “Occhio, stai attento perché scotta!”.

Avrei accettato l’ustione, pur di assaporare quella bomba.

 

E arrivava in tavola.

E mi crollava il mondo addosso.

 

Quella superba immagine della confezione, con tanto di ciliegia così rossa, che il clitoride di chi so io è più scuro, era stato sostituito da una banalissima tazza per il latte.

Zero ciliegia.

Zero forma.

Zero consistenza.

 

Un attacco di diarrea.

 

E questo ti rovina la crescita.

 

Sallo.

 

 

 

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