Ammetto che questo post giaceva tra le polverose pieghe del mio hard disk da anni..
Ammetto anche di averlo riesumato su richiesta.
Parliamo del naturismo.
Come tutti gli “ismi” è una cosa che fa girare il cazzo, ma lo fa in modo naturale.
Il naturista è dotato di una spiccata propensione all’armonia con la natura, che lo porta a comportarsi a modo, mangiare cibi non troppo manipolati e a metterti in faccia il suo pube.
Sottoinsieme dei naturisti è quello dei nudisti, ai quali non frega un cazzo della natura, un cazzo dei cibi, ma accelera a tutta forza quando è l’ora di metterti in faccia il suo pube.
Avete capito bene: è un’altra forma di disagio che, unita a vegani, democristiani, possessori di SUV e animalisti della minchia, contribuisce alla evidente deriva mondiale.
La domanda sorge spontanea: “perché mai questi soggetti sentano il bisogno di ricordare all’universo che sono felici possessori di un sesso?”.
La seconda domanda spontanea è: “Se si tratta di un atteggiamento figlio di una filosofia, perché mai non lo praticano in gennaio?”.
La terza domanda spontanea è: “In un mondo che rifugge le ghettizzazioni di qualsivoglia natura (anche se a mio modesto avviso sarebbero utilissime) cosa passa per la testa di un naturista/nudista che si chiude in una struttura balneare ermetica?”.
Io credo che fonderò un nuovo pensiero filosofico.
Credo che questo pensiero sarà basato sulla mobilità.
Movimento.
Partire.
Andare.
Ma andare dove?
Aff…!
La splendida vaginetta di oggi:
F.c.z
Giulia
kiro