Prendete una giornata estiva.
Metteteci il sole.
Indossate una T-shirt e dei pantaloncini.
Inforcate la vespa e fate il pieno.
Accendete la vostra pipa, caricata con del buon tabacco (evitando di farlo a serbatoio ancora aperto)
Puntate poi dritti verso il mare.
Immaginate poi di essere tirchi come paperon de paperoni, con l’unica differenza che lui è ricco mentre voi avete le pezze al culo.
In questo contesto, una volta arrivati in spiaggia, sareste disposti a spendere 18 euro per un ombrellone?
Naaaa..meglio la spiaggia libera, no?
Immaginate che nemmeno una nuvola si degni di oscurare il sole, nemmeno per un attimo.
E il sole è là che spara giù fotoni a tutta sbrega.
Voi, imperterriti, in spiaggia.
Passano le ore, durante le quali vi distraete nello studio della fauna umana.
Al volgere della sera, avvertite uno strano bruciorino diffuso.
Ma dovete guidare e non prestate molto caso al fenomeno.
Quando i moscerini che si schiantano su di voi, vi sembrano lame infuocate che vi trapassano completamente, iniziate a sospettare che ci debba essere qualcosa che non va.
Quando arrivate a casa con brividi incoercibili, il sospetto prende corpo.
Quando il semplice lenzuolo pesa come una lastra di granito ed è abrasivo come una lima da legno, il sospetto è tangibile.
Quando provate un dolore immenso anche solo a respirare, siete fottuti.
Vi informo ufficialmente di essermi ustionato.
Vi ho amati tutti.
Addio.
Vaginetta di oggi:
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Il Vetraio
Giulia
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