Dunque,

ma tu ti ricordi quando ci siamo conosciuti?

Eri poco più che un bambinetto.

Avevi i capelli tutti sparati in aria.

Molto mite.

Molto corretto e preciso.

La prima volta, ti ho messo a bordo di una cazzo di auto medica per andare a ritirare degli organi a Genova.

Eri agitatissimo anche solo per indossare la divisa.

Nemmeno te lo chiedo se ti ricordi.

Da l’altro ieri sarai tu ad aiutarmi a ricordare.

 

Ora che sei morto, a soli trentatre anni, in un venerdì santo qualsiasi, posso confidarti che sei stato proprio una bella persona.

Una di quelle persone delle quali conservo un ricordo positivo.

Umano.

 

Un giorno ci ritroveremo.

 

Ciao Mirko.

 

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