Adesso è difficile spiegare ai lettori occasionali che non sono un omofobo.
Eppure, se avranno la pazienza di andare a scartabellare tra i post, lo verificheranno.
Però è necessario che io oggi metta dei sacrosantissimi puntini sulle “i”.
E anche sulle “u”.
Tutto nasce a seguito di questa minchiata postata su FB:
Io non intendo discriminare, non colpevolizzo, non addito, non svergogno, non rifiuto, non disturbo i gay.
Non lo faccio perché sono visceralmente convinto che:
- fino a quando non metteranno nel loro mirino il mio buco del culo, io non ne avrò problema alcuno (e nemmeno loro);
- più si palesano, meno cagate combinano in termini comportamentali (si, parlo del clero);
- più si ingrumano tra di loro, meno concorrenza esiste (cazzo tuo, figa mea);
- il mondo ha bisogno di una sfoltita e, visto che la natura non ha ancora previsto nulla in tal senso, non dovrebbero procreare. Credo.
Detto questo, dove risulta chiaro che non nutro il minimo sentimento collerico o fobico nei loro confronti, dico anche che:
a) molti di loro sono discriminati perché tengono atteggiamenti equivoci e palesemente provocatori, nei posti sbagliati (chi di voi ha visto un gaypride, sa a cosa io faccia riferimento);
b) se conducono una lotta per il riconoscimento dei diritti gay, significa che si identificano come tali e non possono sperare che io sia come loro;
c) non possono sperare che io mi senta come loro per integrarli;
d) io sono io, e loro sono loro. Io apprezzo la figa e loro il cazzo.
e) rileggere i punti c et d fino allo sfinimento
Caro Facchinetti, io non sono come te.
Io non sono come i Musulmani.
Io non sono come Berlusconi.
Io non sono altro che il sottoscritto.
E a me piace questa robetta qui:
Fracatz
Il Vetraio
il bobo
Il Vetraio
kiro
Il Vetraio
Giulia
Il Vetraio