È arrivato il momento delle decisioni irrevocabili.

 

Oggi, 12 maggio 2016, che in realtà è ieri perché scrivo dopo la mezzanotte, il mio duraturo rapporto con TELETU si è rotto.

 

Che si sono rotti, a dirla tutta, sono i miei zebedei.

 

TELETU, che adesso si pavoneggia per essere TELETU/vodafone, non aveva capito che io non sono un cretino.

 

Pensava che io scherzassi.

 

Dunque:

da anni, ogni volta che mi allontano da casa per più di 20 giorni, TELETU decide di fottersi le mie risorse internet per distribuirle ad altri utenti della stessa zona.

 

Di potenziare la linea, non se ne parla.

 

Così, dopo 40 giorni di Pakistan, sono tornato a casa e ho trovato una connessione internet a 3,2 Mbps.

 

E allora che faccio?

 

Telefono e avviso che la connessione fa vomitare.

 

E chi risponde?

 

Un ucraino che, povero cristo, non conosce tutte le palle che i suoi colleghi italiani mi hanno sparato per anni.

 

Lui non sa che io pago per una connessione a 20 mega che, di comune accordo con loro è stata downgradata a 10 mega (mantenendo però intatto il costo) per avere un rapporto segnale/rumore il più alto possibile.

 

E quindi il povero ucraino dal cuore puro, mi dice che la mia linea tutto sommato va anche bene, perché i settaggi che vede a display, prevedono una 4 mega…

 

La solita vecchia storia della figa scelta a catalogo su internet che poi, quando ti si presenta a casa, sembra la Bindi con la piorrea.

 

Con rispetto massimo per la piorrea, che resta pur sempre una malattia di gran classe.

 

È per questo motivo, amici cari che ho scelto di dotarmi di fibra ottica, con la quale potrò postare quotidianamente alla velocità della luce, mantenendo per me molto più tempo per la selezione delle fighe del giorno.

 

 

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