Mi rivolgo ai vacanzieri mossi da spiritualità.
Quelli che organizzano il viaggio India per poter indossare quei pantaloni dove sotto ci puoi mettere il pannolone, senza che nessuno se ne accorga.
Quei pantaloni che “mica posso indossarli in ufficio!”.
Quelli che si dedicano alla religione Induista salvo poi accoltellare la collega.
Quelli che “che figata l’India” ma solo all’interno di un viaggio perfettamente organizzato dove tutti, e ripeto tutti, sono delle comparse a pagamento per far sorridere, divertire ed inchiappare ricchi turisti.
Quelli che “che meraviglia i colori e gli odori” dell’India, solo perché li vivono per una settimana, alloggiando allo sheraton e dimenticando che quegli odori nascondono insidie che portano alla morte centinaia di persone all’anno per motivi legati all’igiene.
Quelli che “Che brava gente gli indiani” solo perché istruiti a suon di legnate dagli inglesi, cui va il merito di aver capito come si trattano.
Sono bravissimi a fingere di essere miti e carini, salvo poi accoltellarti alle spalle.
La dovete finire!
Se andate a fare i viaggi organizzati, non avete il diritto di dire che conoscete il posto.
Non conoscete una beata minchia.
Conoscete quello che vi hanno fatto credere che sia, e non di più.
Quello che avete visto è la traduzione di ciò che avete speso.
E piantatela con questa spiritualità!
Avete rotto il cazzo!
L’indiano sta alla spiritualità come io sto agli asparagi lessi.
L’indiano è religioso si, ma solo nei confronti di un dio: il denaro.
Pure io sono religioso.
Ecco la madonna della ghiandola
Fracatz
Il Vetraio
kiro
Il Vetraio