Cresce inesorabile.
Non cede nemmeno sotto minaccia.
Non conosce giorni festivi.
Non conosce ferie.
Non conosce malattia.
Non si fa intimorire dal freddo.
Non sussulta con le tasse.
Impallidisce solo dopo una certa età.
Rompe i coglioni alle donne.
È lei: la vostra barba.
Come ogni mattina, lei chiede attenzioni.
E col sonno, succede di uscire dal bagno sfigurati come un gatto, che attraversa la A4 alle 8:00 di lunedì mattina.
Ma ciò non costituisce un problema: qualche chilometro di garze, prodotti da imbalsamazione, aghi, fili e defibrillatore automatico, aiutano a portare il culo al lavoro, vivi.
Il problema reale è dato dal costo.
Oggi sbarbarsi costa.
Ho quindi sostituito la crema da barba con dello strutto di gnu, che non costa troppo.
Talvolta, quando le migrazioni degli gnu sono rallentate dalle condizioni meteo (o sono senza munizioni) ripiego sul grasso al teflon, quello per catene da motociclo.
Lo potete rubare facilmente a qualche rumeno, che a sua volta l’ha rubato ad un albanese.
Il pennello da barba è stato sostituito con un performantissimo pennello cinghiale che, grugniti a parte, resta sempre un bell’oggetto.
Il problema è dato dal rasoio.
Gran parte del debito pubblico italiano è dato dal costo dei rasoi.
Tripla lametta turbodiesel, twinspark, africabambata col prezzo paragonabile ad una villa in costa smeralda!
Ma io ho risolto!
Si comperino dei rasoi di buona marca e li si tengano lontani dai bambini e ancor più dalle mogli.
Che se cominciano a depilarsi, non vi si rizza più, credetemi!
Ci si faccia la barba come da abitudine.
Si proverà una sgradevole sensazione di scorrevolezza, seguita da una innaturale morbidezza della cute.
Torrenti di sangue, provocheranno smottamenti diffusi, vicino al soggiorno.
Bertolaso suonerà al vostro citofono proponendosi come risposta alla crisi: sparategli esattamente in fronte.
Il buon vecchio paletto di frassino è consigliabile, così per sicurezza.
Non preoccupatevi, perché questo fenomeno durerà solo poche rasature.
Dopo qualche settimana, l’effetto velluto scomparirà.
Siete a buon punto.
Noterete un progressivo aumento dello sforzo per far scorrere il vostro rasoio.
Aumentate la quantità di grasso animale e, importantissimo, portatevi in bagno una radio.
La radio sarà fondamentale.
Dopo circa due settimane, la rasatura inizierà a diventare efficace.
Lo sforzo per far scorrere il rasoio, finalmente aumenterà e il lubrificante non potrà nulla.
Si stabilizzerà, ma noterete una aumentata necessità di gridare.
Accendete la radio ad un volume prossimo ai -4dB.
Procedete con la vostra rasatura, cercando di camuffare le vostre grida di dolore, intonando dei pezzi di Sanremo.
Se affacciandovi alla finestra doveste scorgere una unità del SUEM di competenza territoriale, non fateci caso: è colpa di quella impicciona della vicina che sospettava una lite familiare a casa vostra.
A rasatura conclusa, risciacquatevi il volto e cercate di capire se il soggetto che vedete allo specchio somigli vagamente ancora a voi.
Se così non fosse, ce l’avete fatta!
Avete finalmente attuato una rasatura permanente!
La vostra barba ricrescerà solo dopo circa venti giorni, mentre la deformità del volto dovrebbe scomparire in un mese (forse).
Con questo sistema, risparmierete circa 21 milioni di euro all’anno, che potrete utilizzare per sostituire le protesi al seno di vostra moglie (che nel frattempo scopa con l’autista dell’ambulanza).
Fracatz
Il Vetraio
kiro