Da piccolo odiavo i film francesi.
Lenti. Una sola scena dura millemila secoli.
Pioveva sempre. Anche quando il sole spaccava le pietre.
Citroen in tutte le salse. Ma anche qualche Peugeot.
Guardare la TV è un passatempo strano.
Non sano.
Guardare la TV ti mette in contatto con l’italianità più brutta.
L’Italia postberlusconiana.
Come la puzza in un bagno dove qualcun altro ha cagato pesantemente.
Non muori, ma soffri.
E peggiori sono i programmi, maggiori sono gli ascolti!
Una sorta di masochismo culturale.
Sport corrotto.
Filmini di bassa levatura.
Politica da vetrina.
1000 canali di monnezza.
O forse la monnezza ce l’abbiamo in testa.
Forse non abbiamo nemmeno più voglia di riprenderci.
Un po’ come quando eravamo bambini.
Se giocando a pallone si prendeva una pallonata nei coglioni, il primo che ti chiedeva se ti eri fatto male, veniva sfanculato per mezzora.
Ora guardo un film francese.
Ora apprezzo i film francesi.
Lenti. Una pugnetta di un bradipo, tipo.
Ci sono sempre le Citroen, mentre le Peugeot no. Boh.
Ma sono pieni di attrici dalle ascelle non rasate, che costituiscono un valido motivo per restare vivi.
W la france!
Gillette à mort!
spartac
il vetraio
kiro
il vetraio