Caro Andrea Scanzi,
questa volta sono io a voler rispondere in modo breve al tuo post.

 

Dico subito che credo tu sia molto abile, qualità questa, che non sempre iscrive di diritto tra gli intellettualmente onesti.

 

Io non credo che tu sia stato accusato di “piangere SOLO per Valeria Solesin” nel senso che tu hai descritto.
Del tipo “sarebbe anche il caso di piangere per i Curdi, per i Siriani, per i bambini africani o per le libellule daltoniche della tundra”.

 

Ehnnò!

 

Io credo che le critiche ti siano state mosse sulla evidente, inspiegabile e pacchiana differenza di peso mediatico tra la morte della Solesin (pace all’anima sua) e altri morti italiani che, ti ricordo, ci sono stati.
Vogliamo parlare di chi è morto nell’attentato in Tunisia?
Cioè del tipo che erano lì a farsi dei mazzetti di cazzi loro e sono stati presi a raffiche di mitra senza nemmeno il tempo di raccomandare l’anima a chicchessia.

 

E del nostro connazionale morto in Pakistan, tal Giovanni Giancarlo Lo Porto, che uno pensa sempre di dover prestare attenzione al bus per evitare di essere schiacciato nell’ora di punta, e invece un drone americano pilotato da un toporagno gli sgrappola giù una bomba in testa?
E cito questi a titolo di esempio.

 

A questo punto dobbiamo metterci d’accordo:

cosa pesa maggiormente nella bilancia mediatica cui pure tu appartieni?

Il sesso della vittima?
Il suo titolo di studio?
La sua classe sociale di appartenenza?
La regione dalla quale proveniva?
Il 740 della sua famiglia?
I motivi per cui era all’estero?
Il modo in cui è morta?
Il calibro dell’arma?
Se usava il collutorio?
Se faceva volontariato con emergency?

 

Cazzo Andrea, io ero convinto che nella morte, e almeno su quella, fossimo tutti uguali!

 

Cioè io sono stato colpito dalla morte di Valeria e sia ben chiaro che mi dispiace davvero molto!

 

Ma mi dispiace anche per Giancarlo allo stesso modo!
Mi dispiace anche per tutte quelle altre vittime che hanno fatto un frontale con un proiettile di AK47, porcatroia!

 

E qui non si tratta di chiedere il permesso per versare una lacrima!
Hai scritto una stronzata dettata dalla rabbia! (la tua collega non te l’ha data?)

 

Tu puoi piangere per chi cazzo vuoi e francamente io il fazzolettino di carta te lo porgerei comunque.

 

E non si tratta nemmeno di antiamericanismo (si dice così? Boh, ma ci siam capiti) o di “bastiancontrariesimo” (questo si scrive proprio così).

 

Qui si tratta semplicemente di morte.

 

Se dopo vogliamo filosofeggiare sull’importanza dell’evento parigino, facciamolo.
Si tratta però di un approfondimento di un fatto di cronaca sul quale possiamo scrivere tutto ed il contrario di tutto.
Sei sempre in TV, lo sai meglio di me.

 

Possiamo essere interventisti o pecorelle; possiamo cercare origini storiche o semplicemente farci girare il cazzo dai fatti presi nella loro specificità, ma la morte, si la morte, quella è, e quella resta.

 

Una piazza S.Marco piena, le visite della Boldrini (che per fortuna non ero io il morto, altrimenti resuscitavo giusto il tempo di mandarla affanculo) di Renzi, di Mattarella, del Sindaco…
quando confrontati col nulla, non stridono secondo te?

 

Sulla parte che riguarda i troll che fuori tema ricordano “E i marò?”, possiamo anche essere in sintonia, ma io me la pongo la domanda…
Si, la domanda fatidica.
Hai presente no?

 

Si, proprio quella: “Se non ci fossero i troll, chiccazzo si ricorderebbe dei marò?”.
E chi ti scrive è un “marò-scettico” (anche questa si scrive così) che mica è tanto sicuro di come siano andate le cose!

 

Non leggerai mai il mio blog, ma mi sono già espresso in tal senso te lo giuro sulla testa di Renzi.

 

Faccio solo riferimento alla grave sensazione di abbandono che si percepisce pensando a loro.
Fai una prova: pronuncia “Marò”.
Calca di più la “ere”. Bravo.
Non ti senti un pochino vigliacco pure tu?

 

Io, prima di salutarti, volevo dirti che non mi vergogno.
Ho un appartamento in affitto, una panda prima serie col corpo farfallato rotto, sono un chimico disoccupato (sempre che l’ISIS non mi faccia un’offerta) e ho lavorato tanti anni all’estero, solo che il mio lavoro ora non interessa più a nessuno.

 

Mi mancano sei Paesi per finire questo cazzo di mondo e proverei vergogna solo facendo alcune cose, tra le quali fare differenze inutili sulla morte delle persone.

 

E infatti sono rimasto un piccolo blogger di paese, ho collaborato solo alla biografia di mia zia, faccio solo interviste radiofoniche che abbassano gli indici di ascolto e mi rifiuto di scrivere per lucro.

6 Comments

  1. kiro

    Rispondi

    Non vorrei infrangerti un sogno infantile, ma devo farlo perchè ti voglio bene e voglio aprirti gli occhi sul mondo. Quando accade un evento di grande portata mediatica, la nostra sorella morte non per un cazzo uguale per tutti. Conta il colore politico, per esempio. E' logico che anche a me dispiace per la morte della ragazza, ma, senza essere detective abbonati alla settimana enigmistica, si puo' facilmente intuire che se non fosse stata una volontaria di Emergency e non si occupasse di tematiche relative al mondo del lavoro (in una prospetttiva sinstrorsa) non avrebbe avuto i funerali di stato trasmessi anche da raiuno. E la Boldrini si sarebbe dedicata alla sua collezione di frasi retoriche radical-chic anzichè andare a prendere umido a Venezia.

  2. kiro

    Rispondi

    E aggiungo una "nota" piu' generale. Degli attentati di Parigi se ne è parlato piu' che degli attentati di Tunisi perchè la Francia è da sempre un'icona della sinistra. Indipendentemente da chi governi in Italia, ricordati sempre che la sinistra ha il dominio della cultura e dell'informazione di massa. Checchè se ne dicano sul Berlusca.

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