Nel giro di qualche settimana, non appena avuto il tempo di imparare a leggere, mi sono dovuto rapportare con una storiella che così sintetizzo.
Gli Ebrei sostengono di essere nati prima del big bang, e di averlo fatto proprio lì (di nascere intendo).
Solo per il fatto di esserci nati, ritengono di avere dei diritti di proprietà, sulla terra, sull’aria, sul fuoco, sulle cornici dorate, sulle scarpe col tacco e sui bigodini misura 5.
Pure io sono nato in un condominio che mi piaceva tanto, perché riuscivo a sputare dal quinto piano centrando chiunque.
Con precisione millimetrica.
Quando sono andato a rivendicare la mia proprietà, sono stato giustamente gonfiato di pugni e fatto oggetto di un certo numero di sputi di ritorno.
Quando si dice “la Legge è uguale per tutti..”
Con la Diaspora è successo un po’ quello che si vede quando spruzzi il DDT in un alveare: ognuno se ne va per i cazzi sua.
Tutto sommato porconando un pochino ma, suvvia, è come se fosse uno sfratto! Cioè puoi essere ebreo anche altrove, no?
No.
Ma nella storia appare un tale di quelli che farsi i cazzi propri, non ce la faceva.
Uno che si chiamava Herzl che si è messo in testa di lanciare un movimento definito Sionismo.
Il Sionismo è una chiamata a raccolta.
Una convocazione di una riunione di Forza Italia.
Una riunione di cosa nostra.
Insomma un grido tipo “Venite tutti qua che parte un rave!”.
“Dai che ce n’è per tutti!”
E il meccanismo di questo Sionismo era del tutto simile a quello che vediamo ai nostri giorni.
Ti viene creato un casino che ti distragga, quindi arriva il furbo di turno, approfitta della tua distrazione, ti sposta la mutanda e zaaaaaaaaaaaaaaaaaaaak.
Quella distrazione fu la prima guerra mondiale.
Che uno si chiede: Ma scusa, non posso fare l’ebreo a Boston?.
Ehhno! Ti ho già detto di no, cazzo! Si è ebrei solo con certi dati GPS, altrimenti sei un Hare Krishna.
Ehhno, guagliò, vinn’accà….capisc’ammè..
Si era innescata la truffa.
Pianopianotrucchetrucche, fantastiliardi di ebrei iniziavano timidamente a raggiungere la Palestina che, se non ricordo male, era in mano ottomana, ma non formalizziamoci sul numero delle mani, che sennò mi distraggo.
E da dove arrivavano i nostri simpatici ebrei?
Dalla Russia e da vari Paesi dell’est, a causa di persecuzioni.
N’altra volta?
Ma possibile che quando si debba perseguitare qualcuno si perseguitino gli ebrei? (domanda fuori campo).
Non è che siano davvero dei piantagrane della minchia? (risposta fuori campo)
Fatto è che dopo le innumerevoli persecuzioni cui sono stati soggetti nella storia, anche stavolta sono inguaiati e corrono e scappano.
Ma dove?
L’abbiamo detto: in Palestina.
Nel 1902, gli inglesi che avevano capito che sarebbe andato tutto a puttane, hanno offerto ai nostri simpatici ebrei di stabilirsi in Uganda.
Un pochino quello che si fa con le casette per le api: tutti vogliono il miele, ma senza avere il culo pieno di pungiglioni.
Leggasi “tenere le arnie distanti”.
La cosa comica è che hanno accettato, però senza poi dare seguito alla cosa.
Un po’ come quando tua moglie ti chiede di portarla all’IKEA.
“Si, va bene cara..ok..sicuro..ovvio..tranquilla..” tipo.
I nostri religiosi ebrei avevano in mente un’altra strategia, ben più raffinata di quella burinata messa in campo dagli english.
Nel 1917 (o giù di lì) gli ottomani prendono un sacco di botte dagli inglesi i quali, sotto pressione dai nostri religiosi ebrei, sono costretti (the power of money) a lasciargli costituire una sorta di “villaggio vacanze” (focolare nazionale, per i più pignoli) a casa degli altri.
Chi sono gli altri?
I palestinesi ovviamente, che dopo il passaggio degli ottomani pensavano di aver già pagato i loro debiti con la storia.
Avevano i culi rotti da far rabbrividire persino Barbarella, quindi poteva bastare, no?
Sbagliavano.
Ecco i nostri religiosi ebrei preparare dei monster dildo da piazzare nei già provati sfinteri palestinesi.
I:-Ma perché continui a sottolineare “religiosi ebrei”?-
V:-Proprio perché tu me lo chiedessi.-
I:- Ma non mi hai risposto!-
V:- Lo so, ti risponderai da sola. Adesso ho perso il filo del discorso, ma lo ritroverò facilmente. Se si parla di ebrei non ci sono possibilità di errore..-
In questo simpatico villaggio turistico, gli inglesi stabiliscono (!!) che “nessuno possa permettersi di violare i diritti civili e religiosi degli autoctoni”.
Ma non solo!
Gli inglesi dopo aver bevuto casse di quello buono, promettono che, una volta sconfitti gli ottomani, avrebbero garantito loro il diritto all’autodeterminazione (ai palestinesi! Buaahahahaha)
Devi scusare ma mi ridono i peli delle gambe.
E infatti..
Tutto va a tarallucci e vino, con la virilità inglese che consente ai religiosi ebrei di fare un po’ il cazzo che voleva, mettendo in piedi anche la “auanagana” (scusa, è il mio sistema di memorizzazione della Haganah, una sorta di esercito a protezione dei religiosi ebrei.
Quale religione non gode di un esercito, dico io?
I:-In pratica sostiene che vi sia stata una metamorfosi che ha visto i religiosi ebrei diventare cittadini di uno stato altrimenti inesistente, gli israeliani?
V:-Beh, non occorre nemmeno fare grossi sforzi per cogliere questo aspetto. Ecco perché prima le dicevo che il termine “scelte religiose” non c’azzeccava una fava.. e così si è risposta da sola a quella domanda che mi faceva poco fa..-
I:-Si, infatti..E poi?
V:- E poi sono serviti un certo numero di anni per capire che gli inglesi non potevano gestire la situazione di attrito che si era venuta a creare. In fin dei conti c’erano degli intrusi (ricchi intrusi) a casa d’altri. Intrusi che avevano litigato e rotto il cazzo in tutto il mondo ed in tutti i secoli, per poi finire in Palestina.
Di qui, il detto “sei sfigato come un palestinese”.
Continua…
dmitri
Il Vetraio