A volte mi pongo quesiti che aprono la strada ad altri quesiti.

A volte mi intestardisco su certezze che aprono la strada a dubbi.

 

Il problema è quando mi pongo quesiti dalla risposta ovvia.

 

Quelle risposte che ti fanno sentire ebete per non aver capito prima.

 

Quelle risposte che un amico ti avrebbe dato senza battere ciglio.

 

Quelle risposte che alla mia età dovrebbero essere automatiche.

 

Tipo, qual è il numero minimo di persone che costituiscono un gruppo?

 

Perché pagare il canone TV?

 

Cos’ha Salvini nel cervello?

 

Cosa spinge a pubblicare su Facebook?

 

Qual è l’unità di misura della femminilità?

 

E’ meglio una donna con la fica o una fica senza donna?

 

L’umore è forse la risposta alle cattiverie che ti riserva il mondo o è il mondo nel quale costruire le tue riserve?

 

L’ISIS è più o meno dannoso del berlusconismo?

 

Chi ha ideato Hawaii-five-o, quali droghe assumeva?

 

L’impermeabile di Colombo puzzava più o meno delle ascelle della Bindi?

 

Perché la Taverna mi fa così sesso, specialmente se la immagino bionda?

 

4 Comments

  1. Rispondi

    Rispondo a qualche quesito. 1) L’ISIS non è dannoso. Sfoltisce un po’ di cagaminchia (nel numero dei morti ce ne sempre almeno uno). 2) La Taverna me la farei senza pensarci due volti. Ma un colpetto lo darei anche alla Moretti, mentre non mi farei mai sbocchinare dalla Serracchiani. Non apre la bocca. 3) Le ascelle della Bindi non puzzano. Profumano d’incenso…

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