Adesso vi prego: siate seri.
Voglio dirvi subito che non darò nessuna spiegazione sul perchè io chiami mia madre per nome e sul perchè io sia io, e voi siate voi.
Mi dissocio completamente per i contenuti volgari, razzisti, antipolitici, antieducativi, antighiaccio e antipolvere contenuti nelle frasi relative a questo dialogo.
Si consiglia di leggere a voce bassa e solo dopo aver messo a letto bimbi e mariti (o mogli).
O amanti.
Compongo il numero di telefono che, ringraziando la telefonia internazionale, squilla:
Mamma:”Avete sbagliato numero, ma se il numero che avete fatto fosse corretto, io non accetto la vostra intervista. Se non si tratta di intervista, non sono interessata a materassi in lattice, batterie di pentole, nemmeno a batterie, a contratti telefonici a basso costo, ma nemmeno se sono a gratis. Se invece siete un maniaco, beh parliamone, ma si deve accontentare di una vecchia che non si vede la patata da mò e che si trova sempre maniaci che si divertono a penetrare le rughe della sua pancia. Se invece trovano il posto giusto, peggio per loro che dovranno lottare con brutto mostro.
Passo e chiudo.”
Click.
Ricompongo il numero, che squilla:
Io: “Ciao Mafalda, sono tuo figlio”
Mamma: “Chi?? Effiniamola con questi scherzi del cazzo”
Io: “Sono io davvero. Volevo salutarti.”
Mamma: “…………..”
Click
Voi dovete capire che la cosa è tragica.
E costosa.
Mi asciugo il viso rigato di sangue.
Più probabilmente vino.
Ri-ricompongo il numero.
Squilla.
Io: “Manicomio criminale?”
Mamma: “ Chi cerca?”
Io: “Si, buongiorno. Parla la polizia di Bangkok (che come tutti sanno parla l’italiano in modo fluente – n.d.v). Abbiamo appena ritrovato il cadavere di suo figlio”.
Mamma: “ Ne è sicuro? No dico, ha controllato? Ha provato a toccarlo con un piede? Basta poco altrimenti prende la rogna. E’ sicuro che non respira? Aspetti un attimo….gli metta davanti al naso del profumo da donna, uno qualsiasi: insulta dio, santi, preti e tutto ciò che gli sta sopra la testa?”
Io: “No, signora. Non reagisce nemmeno a Baruffa (profumo da donna)”
Mamma: “Alessandra!!! (Mia sorella) Tira fòra na bottiglia!!! (trad. Tira fuori una bottiglia)”
Io: “Abbiamo fatto? Siamo a posto adesso? Sono io, il vetraio. Volevo salutarti”
Mamma: “Ma sono scherzi da fare? Mi avresti fatto aprire una bottiglia per niente?”
Io: “Macchè……tranquilla. Come stai?”
Mamma: “………….”
Io: “Capisco, anch’io sto bene e sono felice di sentirti”
Mamma: “Non è che torni in Italia vero?”
Io: “No, vorrei tanto ma adesso non si può……sai ho una fabbrica qui…..in Italia c’è la crisi……”
Mamma: “Perchè se torni, vado via io!”
Io: “ Si, lo so che mi vuoi bene………te ne voglio anch’io”
Mamma: “Cretino”
Io: “…e col lavoro, come andiamo?”
Mamma: “C’è la crisi, ma in compenso è pieno di neri, rumeni albanesi e quegli altri……come si chiamano….craini (forse ukraini, penso)”
Io: “Vabbè dai! Oggi ho ascoltato il TG e dicono che B. Ti ha abbassato le tasse! Sei contenta?”
Mamma: “Muori!”
Click
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