“Sii calmo, bilanciato e comprensivo col tuo interlocutore, mi raccomando!”.
Questo è l’insegnamento ricevuto dalla famiglia.
“Adegua il tuo modo di comunicare rendendolo idoneo a quello del tuo interlocutore!”.
Questo è l’insegnamento di un vecchio docente di tecnica della comunicazione.
Ma delle due, l’una.
Hai forse speranza che lo stupido zotico ignorantone colga il tuo impegno nei suoi confronti?
Hai forse speranza di ridurre la sua arroganza, figlia della totale assenza di argomenti?
Hai forse speranza di essere capito nella stessa misura in cui capisci?
Se hai risposto anche un solo “si” devi farti vedere da un medico.
Ma che sia bravo.
Inizia ad usare lo stesso linguaggio di chi hai di fronte.
Parlagli usando gli stessi insulti (in questo caso potrai coniare anche ricercatissime perle, tipo).
Fratturagli il setto nasale che per ricomporlo, l’otorinolaringoiatra debba vivere in sala operatoria una settimana.
Maledici i suoi morti cani.
Raccontagli della professione più vecchia al mondo e di come sua madre ne incarni la leggenda.
Cospargilo di catarrali sputi.
Sgonfiagli la bici, in un mondo senza Ruby (questa è per pochi).
Ammazzagli i pidocchi col martello.
Allora capirà.
Tecnica di comunicazione batte famiglia 4-0.
dirittoerovesci