Andate al cinema.

Davanti, non c’è parcheggio.

A fianco, nemmeno.

Sopra, nemmeno.

Per parcheggiare, dovete mettere l’auto a 12 km.

Ovviamente non ci sono bus.

Dovete quindi pagare un napoletano che si offre spontaneamente di accompagnarvi a bordo del suo Ape piaggio, fino all’ingresso del cinema.

Il compenso ammonta a circa 250 euro, più IVA.

Al 22% ovviamente.

Nemmeno a dirlo: piove.

E l’Ape è scoperto.

Prenderà un malanno?

La strada è sconnessa e l’Ape non è mai stato famoso per la gradevolezza delle sospensioni.

Nemmeno per altri motivi, anche se in questo blog, le sue calde marmitte hanno riscosso molti voti positivi, soprattutto tra le zitelle.

Branchi di rumeni cercano di assalirvi ad ogni semaforo ma vengono bloccati con massima efficienza da esponenti del governo Letta che li derubano.

Riuscite a raggiungere il cinema che vi attende a porte aperte.

Diciamo che le porte nemmeno esistono.

E’ freddo e buio.

Le poltroncine sono state divelte e il pubblico è costretto a sedere per terra.

Non ci sono popcorn.

Ci sono invece residui alimentari (e post alimentari) di altri spettatori che, non potendo uscire liberamente dal cinema, hanno mangiato e cagato lì.

La pellicola fa schifo e questo ci fa arrabbiare.

Perdiamo la calma quando ci viene comunicato che il Milan è sotto di due goal.

Ovviamente picchiamo la persona a fianco.

Che cinema sfigato.

Che sfigati che siamo.

 

 

Eppure c’è chi si ritrova a vivere in un Paese in guerra e decide di raggiungere l’Europa in cerca di fortuna.

Per altri motivi, i nostri giovani fanno lo stesso, tipo.

Pagano cifre assurde per essere trasportati a bordo di catapecchie, in Italia.

Non sanno nuotare.

Non hanno cibo e acqua.

Non sanno dove vanno.

Si danno fuoco in autonomia, e non credo che fosse per voglia di brivido.

Poi arrivano qui e trovano uno Stato che, non sapendo bene come gestirli, li conduce per mano verso la delinquenza, senza obbligarli ad un certo decoro sociale.

E li incriminano pure per immigrazione clandestina.

 

Come se in quel cinema, non mi lasciassero più entrare per motivi legati alle mie preferenze enogastronomiche.

 

 

2 Comments

  1. Cedro

    Rispondi

    Signor il Vetraio

    uso e così farro – tempi passati  di  Piemonteis ancheuj  ( non sto parolacciando in latino – tipo curva e cuius …regio eius religio… e che non me ne vogliano i polacchi  e poi ci sarebbe, pare,  un  quartiere a Roma che se llama Torrino ) e Regno della Sardinia –  gli articoli dove mi capiterà …abbondiamo!  gli avevo scoperto da poco ( assenti nella mia lingua padre!)  e adesso so  che si dice la telegiornale , la presidente della Repubblica …per aiutare la femminile o per confondere mia?

    Visto che per ora commento solo io  – mi prendo i spazi vuoti degli altri e faccio… d’Arte gnan …Nella puntata precedente si era tanto parlato d’ape …regino di molti utilizzi e si è tornato sull’arhomento ….i tempi sono duri , durissimi , ma  ci mancherebbe che mi si inacidisca il Vetraio! Non posta più Marelù ( sono poeta e ho fatto una rim – ) disinvoltura fattasi persona …quindi dico zitte( pasta – sarda?) zitelle  – non sembra una categoria simpatica , mentre bachelor …mmmmmm!!!!….invece cerchiamo di vedere almeno questa  cosa più serenamente  – tutte/i  le usano? E vallo a sapere … Potrebbe essere – una felice protesi che non perde un colpo , a colpo sicuro!  Per non fallire! Quindi , che fallo! – servirebbe anche ai legisti …ma di loro si tace ed è una discriminazione bella e non buona…

    Invece io mando ad Ella  una augurio di buona giornata.

     

  2. Rispondi

    Chiedo cortesemente alla suora del reparto dove sono ospite, di aumentare i miei dosaggi di benzodiazepine perché mi sento un po’ strano. Come dice?  Che deve chiedere al primario?  Non può: l’ho già dato in pasto alle locuste.

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