E’ inutile.

Bisogna farsene una ragione.

In ogni azienda esiste sempre il personaggio che, psicopatico e decisamente incompetente, gode dei favori della proprietà, seminando il terrore, il malcontento ed il caos.

A questo personaggio, maschio o femmina che sia, dedico il post di oggi.

Con tutto il mio sentimento.

Ovvio.

 

Sottotitolo (che fa un attimo da introduzione al tema principale): sei una merda.

 

Dato per scontato che il tuo ruolo rispecchi la tristezza della tua esistenza, ti ricordo che questo stabilimento funzionerebbe anche senza di te (piccolo pezzodimmerda)

Infatti tu sei una commerciale.

(Parlo al femminile che mi torna più facile)

Il commerciale, in genere è una figura che, non essendo riuscita a costruirsi delle competenze specifiche per costruire un prodotto o un servizio, lo vende.

Generalmente il commerciale è un bugiardo che arriva a credere alle sue menzogne.

Se scoperto, scarica le responsabilità sulla produzione.

Egli non solo non è in grado di spostare l’asse della produzione con migliorie o innovazione, ma molto spesso è catalizzatore del processo inverso: il prodotto deve costare sempre meno, perdendo posizioni in termini di qualità.

Poi arrivano i cinesi con il loro cazzo piccolo ma durissimo e ci fanno fare un giro alla fiera dell’emorroide abrasa.

Per questi motivi e per l’atteggiamento che hai con noi, ecco il nostro pensiero.

 

Sei principalmente una popolana bifolca che ha costruito dei guadagni, che credi sufficienti per trasformarti in una signora.

Purtroppo, quando gridi offese ai colleghi e sbraiti come solo una scimmia arboricola potrebbe fare, la tua natura emerge e ti proietta in quella categoria della quale la Mussolini è degna esponente.

La tua ignoranza in termini generali è disarmante e non ti rendi conto che il nostro silenzio è dettato dall’unico elemento che ti rende potente: il bocchino.

Sei stata abile ad inginocchiarti sotto la scrivania giusta!

A differenza tua, noi ci inginocchiamo solo a causa della fatica.

Per respirare.

Con questo scritto ti comunichiamo che non sei degna della nostra stima e, quando passerai a miglior vita, il sacerdote sarà l’unico a dire delle parole di ammirazione nei tuoi confronti.

Sappi che le dice per tutti e noi incroceremo i nostri sguardi sorridendo e liberando in tuo onore un allegro peto al gusto “selvaggio west”.

Sperando di vederti appesa per i piedi come la Claretta, ti auguriamo una simpatica settimana di lavoro.

Quello vero.

 

Quei colleghi che ti pagano lo stipendio.

 

3 Comments

  1. Cedro

    Rispondi

    Signor Vetraio

    Non sono usa , e non per mancanza di forza di  commentare ( è l’unica ragione per cui intervengo  oggi  che un po’ di forza ce l’avrei  sempre – non proprio quella di  Maciste! ) a parlare delle persone e situazioni che non conosco  – mi rimane già difficile farlo anche se le conosco  ( situazioni e persone )– cmq ha la mia solidarietà anche se non serve! …al massimo posso dirle molto genericamente  e qui concordiamo  pienamente …è inutile e bisogna farsene  una ragione.

    Di mio posso dirle di aver notato  – leggendo qua e là  – che spesso , nel complesso , sappiamo quel che non vogliamo mentre ci rimane difficile sapere quel che vogliamo…

    Buongiorno e facci del suo meglio.

     

  2. Rispondi

    Trovo la descrizione del soggetto piuttosto indipendente dai ruoli che poi tali soggetti vanno a ricoprire. Commerciali, amministrativi, ministeriali, presidenziali e via dicendo. E parla una che non potrebbe mai essere una commerciale a causa della totale estraneità del carattere alla public relation, oltre che uno spiccata concezione pratica, scomodo e faticosa del lavoro,in effetti. ma alcuni commerciali sono brave persone. Difficilmente competenti. Ma ce ne sono persino di competenti. Le ho viste :P.

    In ogni caso massima solidarietà.

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