Ma cos’è questa cosa?
Ma cosa cazz…
Ah si è la sveglia #1 che mi ricorda che mi devo svegliare.
Uff..
Devo trovare delle motivazioni…
Mi stiracchio e trovo una splendida erezione.
Di quelle modello “Ah no?”.
Francamente un po’ sorrido compiaciuto, ma poi mi rendo conto che si tratta di un rotolo di sacchettini da congelatore che, dio solo sa cosa cazzo ci facciano a letto con me.
Non formulo ipotesi che potrebbero ledere il mio già fragile io.
Cerco quindi di accarezzare il culo di mia moglie, perche voglio motivazioni.
Non è un gran bel culo, in effetti.
Ah si, è solo un cuscino sfuggito al controllo.
Dimenticavo che non ho moglie.
Cerco una luce.
Un motivo.
La vedo!
Vedo la luce!
Però non è il timido sole del mattino perché stiamo andando verso l’inverno e la mattina è buia come il buio più buio del cervello di Calderoli.
No, forse un attimo meno, non esageriamo.
Quella luce è quella che proviene dalla macchinetta per le zanzare.
Invenzione meravigliosa!
Gli insetti maledetti, si cibano di lei, al posto di cibarsi di me.
Cerco motivazioni.
Le voglio.
Preferisco concedermi ancora qualche minuto.
Parte la sveglia #2 che viene demolita in modo irrispettoso.
Ecco la motivazione: devo andare al lavoro!
Si certo.
Ovvio.
Lo stipendio da fame, il contratto a tempo determinato e i circa sedicimila km da percorrere ogni giorno ed ogni sera.
Voglio morire.
No, voglio dormire.
No, meglio morire.
Cerco nuovamente motivazioni quando parte la sveglia #3 che mi shakera i capelli a suon di musica.
Batto il tempo.
Reagisco.
Ok, partito.
Rotolo verso il bagno dove trovo un personaggio pallidissimo ad aspettarmi ogni mattina.
Io cerco di comunicare con lui finché mi sbarbo, ma non risponde.
Almeno non con la bocca.
Che lo fa, di rispondere intendo, è la mia nuova emorroide che è davvero carina.
Ha gli interni in alcantara e il cambio automatico.
L’emorroide.
E’ venerdì.
Ecco la motivazione.
E’ venerdì.
Corro ad accendere il mio piccì e preparo il post del giorno.
Ecco la motivazione!
Sono un blogger!
Torno a letto, va..
mezzastrega
il vetraio