Cara maestra,

ti scrivo ufficialmente per informarti che tutti i tuoi sforzi per farci capire la differenza tra un uomo libero e la massa, sono arrivati a destinazione.

Obiettivamente, guardando le foto di classe, devo dire che si trattò di un folle tentativo di mettere a copione “mission impossible”.

Eravamo dei personaggi inquietanti.

Ma quanti bidoncini di acqua santa ti versavi in testa prima di entrare in classe?

Ma ti seri resa conto che eravamo posseduti?

Ma dei tic nervosi di Claudio, vogliamo parlarne?

E la risata sardonica di Matteo?

E Sergio dalla caccola a effetto boomerang?

Ora che mi leggi dal paradiso, puoi anche confidarti: siamo stati noi ad essere segnalati alla curia per satanismo?

Io, in cambio, ammetto di aver partecipato all’asportazione della ringhiera delle scale al terzo piano.

E’ stato relativamente semplice.

Il difficile è stato farvela ritrovare all’interno di un’altra scuola.

Si maestra, siamo stati noi, non la banda Maniero.

E nemmeno quella della magliana.

E quando mi hai messo in punizione dietro alla lavagna, te lo ricordi?

Mi hai imposto di stare fermo, ma mi hai beccato a giocherellare con la mano in una tasca.

Ecco, sappi che quel coltello a serramanico che vi hai trovato, non era per sgozzare te!

Io ti volevo bene più di chiunque altro.

Ho sempre odiato il sangue e la violenza, tranne che non fosse a carico di quella faccia di merda di Francesco.

Oggi abbiamo il papa che si chiama Francesco, ma quello che era in classe con me, era proprio un verme.

Sai che i miei genitori hanno dovuto ricomprare la vetrina di un bar dopo che gliel’ho spinto dentro?

Beh, ora che sei in paradiso, saprai tutta la verità assoluta.

Quindi non serve che ti dica altro.

 

Sappi che ho imparato.

Sappi che è radicato in me l’insegnamento più importante che mi hai donato.

No, non parlo di quello che “vagina secca non gode”.

La massa è animata da gente sopraffatta dall’accettazione passiva.

Si cara maestra, fidati di me: ho imparato!

Sappi anche che io non ho mai accettato passivamente nulla.

Nulla che si rifaccia ad un protocollo.

Nulla perché “qualcuno ha detto che”.

Nulla perché “è così da anni”.

Nulla che possa limitare la mia ricerca della felicità.

Sappimi diffidente.

Sappimi in grado di esternare la gelosia col silenzio.

Sappimi in grado di capire quando è il momento.

Sappimi in grado di lanciare dei francheschi dalla tromba delle scale.

Io ti stimo davvero.

A presto.

 

Il Vetraio – studente pluri decorato dall’associazione nazionale studenti satanisti ed irriducibili.

 

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