Pure io vorrei dare il mio contributo alla scienza.
Non pezzi anatomici.
Non il sangue.
Voglio descrivere lo stato d’ebbrezza.
Il mio.
Quello quando faccio l’occhietto fonfo.
Si insomma, voglio descrivere ciò che mi passa per la testa, aiutando gli esperti a decifrare molti aspetti della mia psiche.
O forse no.
Potrei forse fare una corsa in bici, o lanciare sampietrini addosso alla gente, ma preferisco scrivere anche se, a dire la verità, quella del lancio del corpo contundente, è veramente cool.
Vediamo.
Quando sono ubriaco penso in modo diverso.
Quando sono ubriaco, mi accordo dei difetti.
Quelli degli altri, i miei e anche quelli delle cose. Tutti i cagamenti di cazzo, mi balzano all’occhio alla velocità della luce.
Quando sono ubriaco noto che le ragazze hanno l’abitudine di continuare a mescolare i cocktail con la cannuccia, come se stessero masturbando con molta circospezione il cazzetto di un neonato.
E continuano con questo “su e giù” anche quando il cocktail è finito da un pezzo e rimane solo il ghiaccio a disturbare una fettina di limone terremotato e pallido.
Quando sono ubriaco vivo dentro.
Quando sono ubriaco mi accorgo delle persone con un atteggiamento innaturale. Si insomma, quelli che dimostrano di essere “A” anche se sono “B”, e non c’è nulla da fare: un ignorante potrà pur vestirsi con vagonate di euro, ma resta sempre un ignorante.
Quando sono ubriaco mi accorgo quando i fidanzati stanno assieme malvolentieri. E la mia domanda è: ma porcodio, se vi siete stufati di succhiarvi il sesso, perché contribuire al disagio mondiale restando assieme? Perché abbruttire la società con la vostra presenza? Ammazzatevi! Lasciatevi!
Quando sono ubriaco mi si sgonfia la pancia. Chiedo spiegazioni al mio gastroenterologo, che è stupido come una quaglia malata di Altzheimer, laureato in scienza delle comunicazioni con i tombini di ghisa.
Quando sono ubriaco dedico molti pensieri alle persone che sono morte mi hanno lasciato.
Quando sono ubriaco dedico molti pensieri alle persone dalle quali mi sono separato. Metteteci pure in mezzo di tutto. Italia ed estero.
Quando sono ubriaco dedico molti pensieri all’amicizia.
Quando sono ubriaco dedico molti pensieri alla simbiosi mutualistica che, in questo momento storico, molti confondono per “amore” ed “amicizia”.
Quando sono ubriaco gradisco alzare gli occhi tra la folla e fare l’occhiolino alla luna.
Quando sono ubriaco ho paura degli ubriachi, perché loro “sono ubriachi”, mentre io sono in fase “introspettiva”.
Quando sono ubriaco penso a Mozart e al suo alito e alle sue scorregge con le quali davvero si potrebbe pensare ad un’arma di distruzione di massa.
Quando sono ubriaco rievoco i miei errori e cerco di spingerli in reconditi angoli del cervello. Non ci riesco mai.
Quando sono ubriaco, il divertimento degli altri mi sembra eccessivo e mi piacerebbe essere dotato di un lanciafiamme in grado di limitarli.
Quando sono ubriaco so esattamente cosa voglio, e immediatamente realizzo che non è il caso volerlo.
Quando sono ubriaco noto le ascelle depilate che le tipe mettono in vista, e provo una tristezza fredda e disarmante, come quella che si prova rincasando e realizzare che la caldaia è in blocco. O che quello speck che tanto desideravi, in realtà è andato finito il giorno prima.
Quando sono ubriaco realizzo che la lista delle priorità che ho redatto per la mia vita, è una merda indegna sbagliata.
Quando sono ubriaco guido piano, ma parlo con gli oggetti inanimati. Avete mai parlato con una ringhiera in ferro battuto?
Quando sono ubriaco non sono litigioso, ma non bisogna nemmeno giocare con i miei coglioni.
Quando sono ubriaco mi rendo conto che il tradimento è una cosa bruttissima. Specialmente per chi tradisce.
Quando sono ubriaco mi rendo conto che essere italiano non è più motivo di vanto.
Quando sono ubriaco mi rendo conto che all’universo non frega un cazzo della mia condizione esistenziale.
Quando sono ubriaco penso a dei post che poi dimentico inesorabilmente. E per fortuna, aggiungo!
Quando sono ubriaco mi addormento facilmente.
Ma poi mi sveglio e allora mi rendo conto che è molto peggio.
Ma-la-vera-domanda-è: ma quanto cazzo ci mette a partorire sta cazzo di principessa inglese?
forza del destino
mezzastrega
il vetraio