S.Valentino a casa del vetraio
Se ti sei fermato a leggere su questo blog, hai dei problemi.
Ne devi prendere atto.
Ma visto che i problemi adesso ce li hai, gustateli fino in fondo.
Ciò che stai per leggere è una raccolta di brani prodotti dai blogger che hanno aderito a questo mio cazzo di proposta.
E io, che mi accontento di poco, mi ci sono divertito non poco.
Mi scuso per font, impaginazione e colori che solo quelli bravi col piccì sanno fare.
Io no.
Mi scuso per font, impaginazione e colori che solo quelli bravi col piccì sanno fare.
Io no.
E adesso fatevi la vostra razione quotidiana di male.
Il vetraio
S. VALENTINO PER CPTUNCINO
Alle scuole medie, il mio compagno di banco coi capelli unti si è innamorato di me un anno in seconda e mi ha fatto la dedica sul diario "non mi chiamo valentino ma vorrei essere il tuo." firmato denis, son stata arrabbiata con lui per ben tre giorni che non ci si innamora delle compagne di banco se no poi è la fine delle sghignate in classe. innamorarsi tra compagni di banco è una grossa responsabilità e io non ne avevo nessuna voglia ne alle medie ne alluniversità.
Sempre quellanno li del tradimento del compagno di banco, che io pensavo amico e invece voleva che smettessi di parlargli di river phoenix e di roger taylor (figuriamoci), sempre quell anno li dicevo, un giorno sono uscita da scuola e c era il bel manuel che mi aspettava appoggiato al cancello con la bici in mano. Lui era il figo della scuola per vari motivi, motivo uno era ripetente e quindi il più grande, motivo due era ripetente e quindi lo conoscevano tutti, era famoso, motivo tre era proprio bello. Sto manuel qua di solito fuori dalla scuola faceva le penne con la bici, a parte nei giorni in cui si fissava di far la corte a una. Quel giorno li è toccata a me.
Ho fatto un po la preziosa, ho fatto finta di non voler essere accompagnata a casa e quando mi ha preso lo zaino dalle spalle ho fatto finta che mi dispiacesse di esser sollevata di quei dieci chili di libri.
Che farsa del cazzo. mi ero convinta che se gli avessi reso le cose un po difficili lui si sarebbe divertito di più, che il gioco sarebbe durato di più e mi avrebbe corteggiata di più. insomma tutto un di più.
e poi comunque io non avevo mai baciato nessuno e lo sapevano tutte che manuel era uno di quelli che baciava subito e io mi cagavo addosso.
a un certo punto che eravamo quasi nel raggio visivo di mio padre sto manuel mi fa "ma allora tu vuoi?" e io ci son stata di un male ma di un male che non vi dico perché si volevo, ma volevo come nei film, che lui mi prendesse il viso tra le mani e si avvicinasse lentissimo e che si sentissero i battiti dei cuori e che mi tremassero le mani e le ginocchia e…
e niente. a me è toccato il "ma allora tu vuoi?".
ho risposto comunque a tono, ho detto "ma si dai"
e poi mentre ci stavamo baciando è caduta la bicicletta per terra con gli zaini e tutto e noi non ci siamo accorti di nulla.
eravamo presi ed ero contenta.
e poi quando ci siam divisi lui mi fa "allora?"
siccome mi pareva brutto dirgli che ero moltissimo contenta e che avevo deciso di sposarlo non appena compiuti i sedici anni, gli ho detto "hm si dai…pensavo meglio".
e questo è stato il primo e unico san valentino che io abbia mai chiamato così. perché il manuel mi ha baciata solo quel giorno li e mai più, perché denis da quel giorno li si è fatto mettere in banco con la elena secchiona, perché grazie a…beh grazie a me e a tutti i miei fidanzati, non ho mai avuto bisogno di festeggiare il giorno dellamore che per noi o era amore e guerra tutti i giorni o era niente.
DUE PAROLE SU SVALENTINO by Falloppio
San Valentino, vescovo di Terni era un uomo pio e misericordioso.
Ancora oggi, il 14 febbraio i giovani di Terni lo ricordano.
Ancora oggi, il 14 febbraio i giovani di Terni lo ricordano.
San Valentino e
A Perugia i cioccolattai e la cittadinanza tutta lo ricorda meglio dei Ternani.
I Ternani e i Perugini si stanno cordialmente sui cosidetti.
San Valentino, e
Anche io a San Valentino mi sento piu
Tranne quelli di Perugia, Terni, Narni e Foligno.
S.VALENTINO per sbriciola
Quest
A S.Valentino le coppie si sentono come obbligate a ostentare il proprio radioso sentimento pur sapendo, nel profondo del loro cuore ( quello stesso cuore di marzapane ricoperto di caramello a sua volta ricoperto di miele ) ,che quella fantastica sensazione di leggerezza e calore che dilaga dal petto è in realtà viscido, acido godurioso sadismo nei confronti dei poveracci abbandonati che a S.Valentino si deprimono .
Ecco a voi la classifica degli atteggiamenti più in voga tra i sostenitori dellamore a tutti i costi ( non importa se vero o finto ) ,a seguire il meteo.
alla numero quattro troviamo " chiedere allamica single , o meglio ancora lasciata da poco, di accompagnarti a scegliere un completino sexy sadomaso sottile come la pelle della salsiccia per una notte di fuoco con il tuo prestante uomo ( del quale ovviamente espliciterai dimensioni delle parti intime e perversioni sollevando un sopracciglio e mordendoti il labbro".
Alla numero tre " Cercare di scambiarsi i regali esclusivamente di fronte a chiunque non sia nella situazione coppia felice chiedendo al malcapitato ohh non è fantastico? ( baci con risucchio modello lavandino intasato a seguire ).
Alla numero due " Ricordare i vecchi tempi, con estrema aria di compassione, quando la suddetta coppia e il malcapitato erano felicemente accoppiati…TUTTI ."
Infine alla numero uno la cosa che non si deve MAI fare se di fianco al tuo interlocutore ci sono armi improprie ovvero pensare anche solo vagamente di chiedere " Allora? Come va la vita amorosa? ( occhiolino ) hai già programmi per S.Valentino ? ".
Il 14 febbraio le coppie sembrano spuntare come le amanite muscarie nel villaggio dei puffi . Come contorno abbiamo coppie di cani,coppie di persone, coppie di uccellini che tubano sul tetto, i documentari sulla riproduzione della scolopendra cingulata e le migliori canzoni damore degli anni 80 di media shopping.Tra tutto questo i single sopravvivono ogni anno, ognuno a suo modo più o meno dignitosamente.Il single a S.Valentino può decidere se fregarsene o lasciarsi cullare dalla depressione .Tra le due categorie quelli che appartengono alla prima partono armati di convinzione alla ricerca di qualche anima disperata da circuire, i secondi sprofondano nell oscurità di una stanza nella quale è necessaria la presenza di un televisore,un divano , cibo immondo ipercalorico ,fazzolettini di carta e i dvd di Dirty dancing, Il diario di Bridget jones ,Titanic o ,a seconda del sesso del single, cinema erotico / porno di cui non saprei elencare alcun titolo ( chiedo perdono per questa mancanza alla quale non vedo l ora di NON sopperire ).
Sono sicura che arrivata a questo punto qualcuno penserà che sono acida e frustrata perché quello che credevo lamore della mia vita mi ha lasciata ,quello del "E vissero per sempre felici e contenti " ,quello che ogni tanto ,anche se in gran segreto, mi ha fatto pensare a come sarebbero stati carini i nostri figli .E proprio qui che si potrebbe avere un impressione sbagliata.Non sono frustrata ,tanto meno acida o cinica perché ogni volta che ho amato l ho fatto con tutta me stessa e lo rifarei .San valentino, o meglio,il 14 febbraio è una data triste per me ma non per l assenza del principe azzurro al mio fianco ma per l assenza di una persona che avrebbe dato la vita per me e che mi ha dato tutto l amore che si potrebbe avere rubando tutti i San Valentino del mondo.Questa è la mia dichiarazione per questo San Valentino ,non ti dimenticherò mai nonno ,grazie di tutto.
Lolita impazzisce a San Valentino by Serrenett
Oggi è il 14 febbraio del 2010 e sono tre anni che non lo vedo.
Ci sono uomini incapaci di fare dei discorsi coerenti e logici e, quindi per farti completamente afferrare il senso della frase –Ti lascio-, si fanno trovare immersi fino al collo in versetti e mugugni dalla parte del letto che tu consideravi tua.
-No, no.. prego, continuate pure, ero venuta solo a prendere gli occhiali..-
Sono uscita da quella stanza da letto pensando di me che ero stata una grandissima cogliona donna.
Da quell’istante non ho fatto altro che meditare la mia vendetta.
E non perché la vendetta debba essere, come dicono, servita fredda.
Semplicemente perché, fino ad ora, non ero arrivata ad accumulare abbastanza coraggio.
Ora si.
Ho un vasetto di nutella vuoto e ripulito, vi ho inserito all’interno un sassolino bianco levigato ogni volta che sentivo di avere acquisito una certa lucidità mentale e la freddezza necessaria.
Consiglio del mio psicoterapeuta.
Comunque il vasetto trabocca da giugno del 2008.
Oggi è un giorno molto particolare. Il mio coniglio ha iniziato a parlare, dal nulla, mi ha detto una cosa tipo: -Fiugrhhuu-, e ce l’aveva con me, ne sono assolutamente certa.
Oggi è quel giorno in cui la gente, di solito, impazzisce e si ama di più.
Io, che di solito, non impazzisco e non ho nessuno d’amare, prendo l’elenco telefonico e compongo un numero a caso.
-Pronto-
-Pronto Signor Martini?-
-Si-
-Io la amo-
-Scusi?-
-Io la amo-
-Ma chi è?-
-Una che la ama-
Clic.
Mi procura un piacere sottile lo stupore del mio sconosciuto interlocutore dall’altra parte. Ci faccio caso sempre, c’è un attimo, solo uno, in cui prima di pensare fermamente che sia uno scherzo imbecille, ci credono davvero e si emozionano. C’è questa idiozia generale del delirio amoroso, ne siamo affetti tutti, io per prima.
Zuc* è fuori sede. Mi ha detto di dire così. Me lo sono anche appuntato su un post it, giusto per essere sicura di non sbagliare. Ha infilato in una sacca un paio di mutande a stelle ed una scatoletta di aringhe salate ed è partito per la Norvegia dicendo che nei primi 15 giorni di febbraio i leoni marini gli sembrano molto più acuti di certi soggetti.
Questa è la versione ufficiale.
L’ufficiosa è che vuole deliberatamente perdersi la mia vendetta.
Ho cercato disperatamente un vestito alla Lolita, ma niente e siamo pure in periodo carnevalesco. Cat woman, Morticia, Jessica Rabbit, varie suore e due o tre spogliarelliste che spacciavano per Sailor Moon, ma niente Lolite.
In preda alla disperazione ho vagato in un centro commerciale per due ore e, proprio mentre stavo abbandonando la mia possibilità di rivincita, ho avuto un’illuminazione.
Al giorno d’oggi sono tutte piccole Lolite in miniatura.
C’è una Lolita che mi guarda dalla scala mobile, indossa un paio di leggins aderenti e un giubbotto cortissimo che le scopre il sedere, un’altra passeggia svogliata, ancheggiando stretta nella sua mini.
Allora mi reco nel primo negozio d’abbigliamento per teenagers, l’insegna recita Sexy girl.
Compro una camicia bianca di quelle che si annodano in vita, una gonna a pieghe rossa e pois panna, due orecchini enormi a cerchio, un paio di calzette traforate alla francesina, che mi coprono la gamba fino al ginocchio.
Corro in garage, stacco dal chiodo la mia graziella arrugginita, la sciacquo con la pompa e mi assicuro che il campanello funzioni ancora.
Driin drin driiin
Funziona.
E’ essenziale.
Mi vesto, pettino i capelli con cura, una cura maniacale, li divido in due parti uguali ed infine li raccolgo in due codine laterali alte.
Passo un burro cacao rosso sulle labbra e sorrido alla me stessa riflessa.
Mi sento Uma Tourman nella versione cartoon di Kill Bill.
Bruna, con dieci chili di più, ma con la stessa determinazione.
Monto in sella ed inizio a pedalare, il freddo mi blocca il respiro.
Il portiere mi guarda scioccato e mi urla –Ti amo-, capisco immediatamente che anche lui è già stato contaminato dal virus micidiale, ma non riesco comunque a resistere, è più forte di me. Mi fermo, salto giù, torno indietro e lo bacio in bocca, con trasporto. Lui non sembra volermene e mi cinge la vita con un braccio.
Stupido idiota, non capisce che è una reazione. E’ come quando l’ortopedico dà il colpetto sul ginocchio e a te ti parte l’articolazione. Mi dicono –Ti amo- e a me parte lo slancio amoroso.
Difficile da comprendere, mi rendo perfettamente conto.
Mi rendo anche conto che non posso rischiare altri impedimenti del genere, allora tiro fuori dalla borsetta due tappi di cera, li stiro e li infilo nelle orecchie.
Procedo tra rumori lievi e suoni attutiti e intravedo l’insegna rossa e nera del ristorante.
Gli uomini abitudinari sono come un teorema matematico.
Hanno ipotesi, tesi, dimostrazione. Non c’è meraviglia, non ci sono scossoni.
– Ipotesi: è un coglione patentato innamorato dell’amore
– Tesi: festeggia questo giorno intriso di dolce sentimentalismo al Bistrò, in cui continua recidivo a portare tutte le sue povere vittime
– Dimostrazione: è lì.
Aggiro il cameriere che si sbraccia inutilmente, vedo che muove le labbra, ma non sento la sua voce. Pedalo con forza e salto un gradino, per poco non impenno e mi dispiace un casino perché ci provo da venticinque anni e questo sarebbe stato il momento perfetto per riuscirci. Pensa che entrata. Vabbè.
Spingo forte. La gente intorno è basita. Coppiette di innamorati mi guardano perplessi, con gli occhi appannati dalle immagini di cui si sono caricati in questi giorni, cuori rossi palpitanti, orsetti con al collo una bavetta con su scritto I love you. Qualcuno ha il taschino della giacca rigonfio, un diamante firmato lascia intravedere la sua forza luminosa da sotto la stoffa.
Qualcun altro mi guarda solo gli slip, devo dire la verità.
Sono in un ristorante di classe, che pedalo con il sedere scoperto e un leccalecca enorme stretto in mano. Il piano è semplice, arrivare fino a quel cazzo di tavolo e vedere la sua faccia da cernia mediterranea, impallidire e poi perdere i contorni fino a sparire.
Ma, all’improvviso, una strana pietà mi vince.
Per due centimetri e mezzo non mi catapulto sul tavolo.
Mi fermo.
Pausa.
– Ciao brutta ameba informe, ti ricordi di me? –
– Buonasera signori, scusate l’irruzione, ma sono pagata per farmi notare-
La beota mi guarda con un sopracciglio rialzato.
– Ti ricordi, emerita merda, che dobbiamo ancora festeggiare il nostro San Valentino? –
– Questo è per la Signora, con gli omaggi dello staff-
Lui si tampona la fronte grondante con il fazzoletto sporco di sugo e tracanna un bicchiere di Rosso come fosse una medicina da dover prendere. Subito dopo fa una smorfia con il naso.
La beota sorride appena e allunga un artiglio verso il mio leccalecca colorato a spirale.
Lolita mi chiamava.
Diceva che un verso di Nabokov l’avrebbe riportato a me per sempre, me l’ha ripetuto all’infinito.
“Bisogna essere artisti e pazzi, creature di infinita melanconia, con una bolla di veleno ardente nei lombi e una fiamma ipervoluttuosa perennemente accesa nella sensitiva spina dorsale …”
E quindi, con quasi assoluta certezza so che sta pensando che sono completamente impazzita.
Mi volto e mi dirigo verso l’uscita, conducendo a mano la mia fedele graziella.
– Ipotesi: Lolita impazzisce a San Valentino
– Tesi: impazzendo ritorna normale
– Dimostrazione: adesso è sul divano in tuta che guarda Pretty Woman, bestemmia nel punto in cui la cassetta ormai consumata continua a saltare e sul finale urla a squarciagola:
Aaaaaaaaaaamaaaaaaaaaami Aaaalfreeeeedoooo …
(Buon San Valentino a tutti, impazzite pure.)
S.VALENTINO AL VETRO by Il Vetraio
Sapete,
davo per scontato che quando si parla di festa, ci fosse un mucchio di gente che si diverte.
Io non capisco come mai nel giorno di S.Valentino, vedo solo persone tristi.
O che diventeranno tristi nel giro di qualche ora.
Poveraccio S. Vale, non c’entra nemmeno nulla co’ sta stronzata della festa degli innamorati.
Già gli hanno tagliato la testa (che non deve essere così gradevole) adesso continuano a polverizzargli i maroni con ‘ste cose degli innamorati, smack di qua e smack di là.
Io adesso vedrò di scrivere due righe di solidarietà.
Per il blog.
Scusate, il telefono…..
Io: “Si, pronto?”
S.Valentino: “Si ciao sono io”
Io: “Io chi?”
SV: “Valentino”
Io: “Lo stilista un attimo gaio?”
SV: “No, il santo”
Io: “Sua eminenza, santità, a cosa devo…”
SV: “Lasciamo stare eh?”
Io: “Ah ok…”
SV: “Mi dicono che, come ogni anno, si parla di me…in questi giorni”
Io: “Ehmm…si perchè c’è appunto la festa di S.Valentino. La festa degli innamorati”
SV: “Ecco, appunto. Ma chi cazzo ha deciso di mettere insieme il giorno di S.Valentino (che sarei io) con quello degli innamorati?”
Io: “Ehm…io non lo so, sua eminenza, cioè Valentino…….il 14 febbraio da quando capisco la differenza tra vulva e pene, è il giorno degli innamorati e si chiama S.Valentino”
SV: “Io protesto vivamente e, allo scopo, il mio titolare per voce del suo avvocato, mi ha chiesto che tu pubblichi questa lettera, visto che si sa cosa farai in quel cazzo di blog…..”
Io: “Una lettera, una lettera di chiarimento? Ma certo, passamela via mail”
SV: “Se fai così sei una merda perchè sai benissimo che non ho internet e che non ho nemmeno la testa. Perchè credi che l’abbia scritta l’avvocato??. Te la dètto”
Io: “Ahok(pronunciato proprio così aocchei), pronto”
SV: “Alla popolazione umana, quella disumana e a quella animale.
In copia conoscenza, anche al presidente della repubblica ceca (o cieca?)
Umani!
Vi avevo avvertito circa un paio di millenni fa che avrei mandato mio figlio a mettere un pò d’ordine laggiù da voi!
Ma voi mi avete schernito e quando ho mandato mio figlio (quello bello tra l’altro), me lo avete accolto a raffiche di chiodi.
Poi avete messo in piedi questa cosa degli innamorati a carico del mio ministro (S.Valentino) che, sebbene innamoratosi una volta, non ha poi avuto la testa per gestire il resto.
Che poi, diciamola tutta, ha detto semplicemente “….tuo Valentino” a una tipa prima che gli tagliassero la testa!
Anche allora paparazzi comunisti infestavano ogniddove e tiravano conclusioni azzardate solo basandosi su stupide intercettazioni e foto prese col teleobiettivo.
Voi state confondendo le cose.
E quindi ho mandato un secondo figlio che avevo tenuto segreto.
Il primo alto biondo………il secondo piccolo e con un procione morto in testa.
Resta il fatto che è mio figlio!
Un figlio che vi insegnasse ad essere “utilizzatori finali” senza tutte quelle boiate dei regali rossi che infastidiscono.
L’amore non esiste.
E’ una trovata commerciale per finanziare la chiesa.
Da secoli.
Tu credi di essere innamorato, ti sposi, paghi.
Ti separi, paghi.
Divorzi paghi.
Eh, bisogna stare attenti colla storia dei finanziamenti illeciti perchè lì è pieno di comunisti!
Oggi tuttavia non serve più, grazie all’8 per mille.(Tiè!)
L’amore è una falsità.
L’amore è frutto delle fantasie delle toghe rosse che alimentano l’odio nel Paese.
Mi si consenta: andare a troie è sano diritto di ogni cittadino.
Ma se il cittadino s’innamora, non potete dire che è per colpa del Governo Celeste (Sarebbe azzurro, ma poi ritratterà – ndr)!
Per questo motivo, io credo sia auspicabile che il giorno di S.Valentino venga eliminato insieme a tutte quelle altre stronzate che mio figlio si è trovato laggiù, come costituzione, corte costituzionale, democrazia……….
Ma chicazzo vi ha dato il permesso di istituire tali amenità?
Io, dall’alto dei cieli intimo di istituire il giorno di S.Silvio il Grande, per mettere finalmente ordine e per raggiungere questi risultati:
1) la dicitura S.Silvio il Grande farà smettere mio figlio di rompermi i coglioni se la gente gli dice chè è basso;
2) eliminiamo il cuore rosso come regalo ufficiale perchè il rosso gli sta sul cazzo;
3) istituiamo il legittimo impedimento come scusa ufficiale per rompere relazioni che non si vogliono più portare avanti;
4) si istituisce la trombata libera con l’opzione “Godo all’ano” che ci è stato bocciato come incostituzionale qualche tempo fa.
E adesso non importunate più nè i miei ministri, nè mio figlio.
Per conto di Dio, avv. MAVALA’ Lurch
PS: non crediate AR CORE!
PPS: rimettete in produzione la Ford Escort”
Io: “Finita?”
SV: “Finita.”
Io: “Ma allora…….Lui…..è figlio di……”
SV: “Eh si……”
Io: “Io pubblico eh?”
SV: “Si si……dì un pò stasera cosa fai?”
Io: “Mah nulla…….”
SV: “Vai a divertirti con qualche topina?”
Io: “No no…sto solo…”
SV: “Se vuoi ti dò il numero di telefono di un mio amico che si chiama Giampi che……”
Click
SV: “Pronto! Pronto!!!…….Pronto vetraio!! Comunista maleducato!!”
lavespista
mezzastrega
000Sciuscia000
serrenett
Ilvetraio
lavespista
Ilvetraio
Dirittoerovescio
Il Vetraio