Svelato l’arcano mistero.
Diarrea fa rima con “fiat marea”, che non è sta meraviglia di auto.
Cioè io vorrei proprio vedere la faccia di uno che compra una marea!
Ma fa rima anche con “purea”.
Infatti una purea di frutta, mi sa proprio di cagata gusto pesca.
Potrebbe anche fare rima con “Mennea”, ma mica in quel senso.
Nel senso che quando i suoi avversari lo vedevano scaldarsi i muscoli prima della gara, già si cagavano in mano, con prepotente liquidità.
Insomma, lo dicevo già anni fa: io non ho possibilità alcuna di essere un blogger famoso per due motivi.
1) Ormai i blogger non vanno più di moda, a vantaggio dei twittatori, e dei socialnetworkisti;
2) Io tratto argomenti poveri; Merdosi.
Per non smentirmi, oggi dedicherò due riflessioni alla diarrea.
Si a quella popò che ti si trasforma in marea.
Ma non nel senso di fiat!
Proprio nel senso di “muro d’acqua”.
Si, a quella popò che ti preoccupa più della bolletta di conguaglio del gas, ma solo se vivi al nord e non sei un nomade.
La popò liquida ti cambia la forma del viso.
Ti permette di interrompere i dialoghi in modo velocissimo.
Ti permette di aumentare la velocità della tua piccola utilitaria.
Ti fa vincere qualsiasi gara con ampio margine di vantaggio.
(Questa era per pochi)
Ti costringe a lavare i sanitari con una cura maniacale.
Ti porta a controllare l’emissione dei peti, fino al punto di temere sempre l’apparizione della famosa scorreggia pesante.
Ti limita nel fumo, ma soprattutto nell’uso dell’accendino.
Ti mostra colori che nemmeno le pellicole Kodak sarebbero capaci di riprodurre.
Ti fa apprezzare la stitichezza.
Ti fa imparare il termine “aerografia”.
Ti fa uscire dall’ufficio in orario.
Insomma amici:
la merda liquida aiuta il PIL
Mandiamoci dunque felicemente a cagare.
mezzastrega
il vetraio
mezzastrega
il vetraio
mezzastrega
il vetraio
mezzastrega