Silvano è un ragazzo normale.
Un ragazzo che, come tanti altri, vive solo, ama la musica, ammazza rumeni, alleva piccoli di cormorano e ripara giochi.
Anali.
Un ragazzo senza grilli per la testa.
Al limite solo qualche acaro.
Silvano è un ragazzo single.
Sfortunatamente innamorato.
Molto sfortunatamente.
Si perché è innamorato di una che andrebbe presa a calci nel culo, a due a due, fino a che non diventano dispari.
Silvano vive la sua giornata nella speranza di ricevere una telefonata, un atto di affetto o un qualsiasi gesto, da parte della sua amata.
La notte invece, si ammazza di pugnette.
Perché si sa: essere innamorati implica anche che si abbia voglia di fare l’amore.
E lui ne ha tanta.
Ma mica così, banalmente!
No no, proprio fare l’amore come si deve, con tanto di fetish e fantasia.
E lui, visto che i sogni non sono ancora stati presi in considerazione da Monti, sogna la sua lei come meglio gli aggrada.
Potrei anche raccontarvi cosa sogna ma, siccome so che leggereste solo quello, ve lo racconterò in un secondo momento.
(Maiali)
Al mattino, col braccio destro dolorante (infatti, si spugnetta violentemente di destro) si alza e inizia la sua giornata all’insegna dell’ amore platonico, di sospiri e di tutte quelle cose che l’uomo rincoglionito innamorato fa.
Si aggiunga poi che il braccio non è la sola parte dolorante.
Ovviamente c’è anche la lingua, visto che, preda della libido, lecca vorticosamente anche tutto ciò che trova sul comodino. Incluso il portalampada dell’ abat jour, assieme ad un paio di altri oggetti che non saprei descrivere, ma comunque molto molto taglienti.
Lei è Clara.
Clara è una di quelle ragazze che usa la patata come un’azione di borsa.
Piagnucola e poi ti fotte.
Lei ha capito che Silvano l’ama e questo la rende forte.
Forse piscia con l’ombelico, ma non ne sono certo.
Vive con un gatto che puntualmente perde tutto il pelo.
E non per problemi di muta stagionale.
Probabilmente dalla disperazione.
E il suo pelo vola ovunque, insieme all’immondo odore di urina che ogni gatto libera nell’aria.
L’urina di gatto è immonda e, sebbene Silvano ami gli animali, di solito strappa loro i reni, usando accessori sterili, come previsto dalla normativa vigente.
Così, a titolo precauzionale.
Non a quello di Clara, ovviamente.
Clara è piena di amici che puntualmente la lasciano sola, a dimostrazione del fatto che è una stronza da competizione.
Quando sa che Silvano è casa, pronto per cenare, ama chiamarlo.
“Silva!….Sono qui tutta sola.. mi sento sola… Non verresti a farmi compagnia?..”
Ovviamente, preso dall’agitazione, Silvano scatta e, dopo aver messo la pasta al tonno in lavastoviglie e le stoviglie usate in giardino sotto alla pianta di calicantus, accende la vespa e corre.
Ma poi si ricorda di aver lasciato una finestra aperta e rientra.
Chiude la finestra, prende l’auto e corre da lei.
Ovviamente la vespa viene lasciata accesa in preda all’ira dei condomini che la devastano a colpi di mortaio.
In auto riesce perfino a vestirsi e ad assumere un aspetto normale, visto che era uscito da casa solo indossando un calzino e uno slip.
Gli occhi che vede riflessi nello specchio retrovisore, sono gli occhi della speranza.
Gli occhi di chi ha un naso che fiuta melograno.
Dopo aver percorso corso Gramsci in contromano ai 270 all’ora, lanciando qualsiasi cosa superflua dal finestrino per eliminare inutile zavorra, raggiunge la casa della sua Clara.
(Sua una minchia N.d.r.)
Mentre i Vigili del fuoco domano l’incendio scoppiato a bordo della sua Mini 90 con l’impianto a GPL leggermente surriscaldata, lui corre verso i campanelli.
“Vieni tesoro, ti sto aspettando…” Lei.
Con un mostro che ruggisce negli slip (o forse un brontolìo di stomaco visto che la cena è andata a donne perdute) va verso l’ascensore che è in avaria.
Con falcate stile Carla Fracci, raggiunge il sedicesimo piano dove una unità del SUEM lo attende con materiale da infusione ed un DAE della Laerdhal.
Con un sorriso stampato sul volto (che in realtà è un principio di emiparesi) raggiunge la porta.
Clara sono tuo, cazzo!
La vagina, tutta contornata di donna stronza, gli apre la porta.
Indossa dei pantaloni chiari, un maglioncino leggero di color cammello e una specie di sciarpa multicolor.
Odora di qualcosa che punge.
Forse uno di quei profumi che le donne stronze usano.
Il gatto gli si avvicina e raccoglie il suo primo calcio nei maroni della serata.
“Sei stato gentile a venire qui tesoro! So che posso sempre contare su di te. So che sei speciale e tante altre cose che sai benissimo.
Lo fa accomodare sul divano, gli porge uno spritz Aperol senza ghiaccio ma con limone e….
(*)
Si siede dunque accanto a lui e, sapendo nel dettaglio cosa egli gradisca, lo bacia e lo lecca sul collo.
La lingua rifrulla come una pazza e lui capisce che è arrivato il momento tanto atteso di lanciare l’assalto alla Bastiglia.
Lancia quindi via il gatto che gli si era appollaiato li vicino, alimentando la sua convinzione che fosse gay.
Il gatto ovviamente.
Poi, visto che la sua donna ha ingranato la marcia, estraendo giochi erotici da un vecchio baule, lui va.
E fanno l’amore.
E lo fanno come dio comanda.
E santoddio se lo fanno!
Poi l’epilogo:
lei, inginocchiata sul divano, prende la testa di lui con una mano e gli ordina: “..E adesso leccami il culo!”, premendolo a sé.
Ebbro di libidine e ammaliato dall’ordine della sua femmina che odora di passione, sguaina quel paio di spanne di lingua, verso l’ano, e fa come ordinato.
Poi si sveglia e si rende conto che la sua donna non è con lui.
In compenso sta leccando il buco del culo del gatto che gode come un prete in mezzo ad una squadra di bimbetti, confermando che è gay.
Questa volta davvero, Silvano lancia l’animale contro il mobilio e lo calpesta. Il mobilio, sia chiaro.
Trova quindi un biglietto che dice così: “Ciao tesoro, non ho nemmeno fatto a tempo a spiegarti che il motivo della mia richiesta di averti qui, era per fare il gattositter. Ti sei addormentato prima che te lo dicessi. Infatti io questa sera sono stata invitata da Angelo ad uscire…. Non so come ringraziarti perché sei davvero un amico. Clara. Ah dimenticavo, potresti lavare il bicchiere dello spritz?”.
La morale: non leccare il culo al gatto, perché poi ti ritrovi un mucchio di stoviglie da lavare.
Alla fine vissero tutti felici e contenti:
Silvano è single.
Clara è single.
Il gatto è diventato tossico per abuso di popper e si masturba il culo con maniglie di mobilio rotto.
mezzastrega
il vetraio
kiro
mezzastrega
Flyinlife
mareluna40
lavespista
lavespista
il vetraio
lavespista
il vetraio
lavespista
il vetraio
lavespista
il vetraio
lavespista
lavespista
il vetraio
lavespista
cizou
il vetraio