C’è una indubbia relazione tra il nickname e il suo titolare.
Maschio o femmina che sia.
Così pure per gay, lesbo, agricoltori e fornai.
E’ una funzione inversa che così enuncio:
a un qualunque soggetto vivente, contaminato dal bisogno di comunicare in rete, è associato un nickname (traduzione per mia zia: nomignolo, soprannome) che sarà tanto più dolce, quando più caustico è il soggetto.
A titolo esemplificativo cito Lillydolce che è dolce come una mina anticarro.
Ma anche Lorenasensual che ha lo stesso appeal di un telefono cordless di prima generazione.
Potrei continuare con Dongianni che bestemmia come mia sorella quando aveva 5 anni e io le tiravo i capelli.
A tal proposito ricordo che la sua prima parola non fu “mamma” e nemmeno “papà”…
Fu “porca madonna”.
E fu pronunciata così bene da strappare tutti i tendaggi della sala da pranzo.
Con lo spostamento d’aria, ovviamente.
Questo post è dedicato a “Dolcefanciullapernullasadomaso”.
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