Ma dove vai con quel SUV!
Sei in città, mica in gara per la Paris-Dakar.
Stai portando a scuola i figli, mica trasporti carcasse di leoni appena uccisi durante la tua battuta di caccia grossa!
Come dici?
Tu non hai figli, non vuoi figli e non vuoi nulla che implichi l’uso di quella parola?
Dici che preferisci continuare a comportarti come un uomo stronzo?
Dici che preferisci aderire al clichè (che non so nemmeno se si scrive così) della donna smile-free, con l’occhiale fatale, la sigaretta in bocca, il capello ossigenato e l’immancabile auto di grossa cilindrata sotto al culo?
Capisco.
Oh se capisco!
Tutto ok finché sei giovane.
Semplicemente sarai una giovane stronza che abituerà tutto il mondo a godere delle sue qualità estetiche, facendo concorrenza diurna alle colleghe più notturne.
Ma tu non sei propriamente una “cinquanta euro bocca-figa”, tu sei più raffinata.
Sei una dammi cinquemila euro al mese, la macchina e l’appartamento così io eviterò di dire a tua moglie che ogni tanto mi scopi.
La prostituzione non conta nulla se è sola!
Vale di più se la associ al ricatto!
In fin dei conti abbiamo gente in Parlamento che fa esattamente come te..
Poi la giovinezza passa e il terribile tailleur va a coprire un corpo appassito, famoso per essere quello di una stronza.
Il tuo senso materno apparirà forse in ritardo e tu farai la gara per il rifacimento del culo, del seno, delle labbra del contorno occhi, dell’interno coscia dell’interno scapola….
L’interno cranio invece sancirà la definizione di vuoto, colmato per anni da SUV e ostentazione di un qualcosa che prende le distanze dal tuo valore principale: la femminilità.
Nessuno deporrà in te, (almeno non in modo consapevole), una misera gocciolina di sperma.
Nessuno.
Se succedesse, sarebbe l’errore di uno sfigato stanco di spruzzare davanti ad un film porno e tu vivrai nella consapevolezza di essere un ripiego, invece di una scelta.
Sei una miseria umana.
Nulla più.
Ora che è scattato il verde, ti cedo la precedenza.
Passa prima tu.
Io sorrido.
spartac
il vetraio
mezzastrega
serrenett
il vetraio