Ci sono varie cose alle quali non riesco ad abituarmi:

 

l’edulcorante nelle bibite zuccherate, le ascelle femminili rasate, i SUV, la festa della donna, il precariato, la difficile sessualità degli opossum e le scarpe alla “ballerina”.

E questo per fare una rapida carrellata.

Ma ce n’è una ancor peggiore: i siti di consulenza medica.

Chi richiede un parere medico è in difficoltà.

Potrebbe essere per paura di avere un cancro, o molto più banalmente per dei puntini rossi sulla cappella dopo aver fatto acrobazie sessuali con la tipa.

Fatto è che ci si rivolge sempre più frequentemente a medici online.

Sia quello che sia, chi chiede un parere lo fa perché, di quel parere, ha bisogno.

 

Dall’altra parte c’è chi, non sapendo bene cosa fare della propria vita, compra uno spazio internet per fornire pareri medici online.

Ora, se sei un medico, sai che il tuo parere dipende quasi sempre (ribadisco quasi sempre) da una analisi parametrica, dallo studio dell’anamnesi e anche, perché no, da una visita.

Risultato: mediamente le richieste di parere via internet si riducono ad un copia/incolla che invita il paziente a recarsi dallo specialista, dal medico di base, da un santone indiano, da un ufficiale del Ministero o anche da qualche puffo, per un esame approfondito, ricordando (anche un attimo stizziti) che dare pareri via internet, senza poter visionare il paziente, è praticamente impossibile.

E perché allora non aprire un sito che parla di profezie, di carburatori BING, di matite kohinoor o di cartoon manga?

E la vecchia sana pugnetta davanti alla foto di Desirare Spencer, dove la mettiamo?

Si insomma ecco.

 

4 Comments

  1. Rispondi

    ma infatti la gente ottiene molte più informazioni da altra gente comune che non dai medici. Anche in internet

    Ho le prove!

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