Non sono proprio in sintonia con coloro che condannano il cosiddetto “turismo macabro”.
Cioè quello che avete visto all’isola del giglio dopo che la Costa Concordia ha deciso di grattugiarsi il sedere sugli scogli, per intenderci.
Perché leggere questo atteggiamento collettivo in chiave negativa?
Perché deve essere etichettato “turismo macabro” e non “sentita partecipazione collettiva”?
Vogliamo forse dire che le decine di migliaia di persone che si recano in visita ad Aushwitz ogni anno sono dei patetici cultori dello scoop o del macabro?
Sono forse dei feticisti bricconi che vanno a sghignazzare in un luogo di morte?
Non potrebbe essere una sorta di positivissimo meccanismo istintivo, visto che è così diffuso?
Io sogno di visitare Aushwitz e vorrei solo sapere se sarò considerato un macabro cretinetto che, non avendo di meglio da fare, va a vedere un campo di concentramento dove hanno sofferto migliaia di persone.
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