Si, lo so.
Bloggare è una cosa inutile come pulirsi il sedere col giornaleradio.

Non colma il buco dellozono, e non contribuisce a ridurre la fame nel mondo.
Non porta verso il parlamento pulito e non aiuta nemmeno i casi di stitichezza.

Tranne qualche eccezione.
 
Insomma è una cosa inutile, della quale siamo tutti consapevolmente drogati.
(Definizione che passerà alla storia – me lo sento).
 
Ci sono poi blog e blog.
Blog che sanno di essere inutili (del quale io sono capocordata) e altri che hanno invece la presunzione di essere fondamentali allentropia universale.
Ma porcatroia santapatata, ce ne sono alcuni che vanno ben oltre la barriera dell’inutile.
Sono delle prese per il culo a quattro mani (il famoso quadrimaninculo)
Autorevoli.
Forbite ed educate.
Come se, essere presi per il culo da un cretino maleducato fosse più accettabile.(qui potremmo aprire una discussione ma ora non è il momento)
 
Ora per gli innamorati della critica sarcastica e a volte irrispettosa come il sottoscritto, poco male visto che ci sono un paio di manciate di blog che ti fanno trascorrere un pò di tempo in serenità.
La cosa muore lì. (e anche tu)
Si voglio dire, anche ridendo tanto (ma proprio tanto) raramente si arriva a sniffare tutte le polveri di casa e/o ad iniettarsi dosi massicce di antitartaro.
Quindi la cosa non è pericolosa.
 
Ci sono però dei luoghi virtuali dove invece, si sbandierano professionalità e competenza, che l’utente medio usa quando ha un problema da risolvere.
Serio o no, è un problema.
Quindi chiede un parere ad una persona qualificata.
Professionale e titolata.
Sto parlando appunto di siti e blog nei quali ti senti in dovere di lavarti le mani prima di toccare la tastiera.
Appena accedi hai l’istinto di dire: “Buongiorno, compermesso…”.
Dove vorresti essere sicuro di non avere nessun batterio con te.
 
Sto parlando dei siti medici.
I siti medici sono qualcosa che deve essere attenzionato. (possibilmente da altri siti medici specializzati in psichiatria-ndr)
Credetemi.
 
 
Ci sono vari casi, ma ne illustrerò solo un paio:
 
CASO1 – Utente semplicemente aculturato e/o idiota (nel caso di calciatori e leghisti, le due caratteristiche coincidono)
 
Domanda: “Mi chiamo Matteo e faccio sport (che potrebbe anche essere il tiro al piattello per quello che ne sappiamo – ndr).
Da qualche mese mi fa male al fianco destro.
Mi devo preoccupare?
 
Risposta nella quale i più sensibili noteranno l’aria di sufficienza e scherno del medico che scrive: “Dovrebbe essere un poco più chiaro ed esplicito, in quanto quello che riporta non permette a nessun professionista di farsi una idea di ciò che potrebbe avere. Dott. Xxxyyy – gastroenterologo”
Non c’è trucco, nè inganno.
Ho fatto un copia/incolla.
 
Ora, a parte il coglione che si aspetta una diagnosi via internet,  io concentrerei la mia attenzione sulla risposta del medico.
 
Io da un medico posso accettare anche l’errore.
Si.
In fin dei conti non ha nè l’aureola luminosa (tipica di dei, santi e presidenti del consiglio) nè la webcam per poter vedere almeno la faccia del paziente.
Però nessuna scusante per gli errori grammaticali e per lo stile.
 
Insomma, il risultato è che il paziente idiota non ne sa nulla di più di prima, perchè ha posto una domanda incompleta alla quale non è possibile dare una risposta sensata e utile.
 
Mission failed.
 
CASO 2 – Paziente decisamente diverso e medico che fa il medico
 
Domanda: Egregio dottore, da circa un anno accuso dolori al fianco destro in periodo post prandiale e solo da posizione non ortostatica.
No algia durante la notte.
Algia regredisce al buscopan ma non in modo definitivo.
Ecoaddome rileva formazioni microecogene a coda di cometa in colecisti normodistesa.
Valori ematici evidenziano una bilirubinemia superiore allo standard del 5%.
Come mi consiglia di organizzare lo screening valutativo?
 
(Si noti come il paziente NON chieda una diagnosi, bensì uno schema cronologico-procedurale. Evidentemente il paziente non è un idiota e si aspetta almeno parte di ciò che ha chiesto)
 
Risposta: “Gentile utente, il suo caso richiede degli approfondimenti analitico/diagnostici per cui la invitiamo a rivolgersi ad uno specialista.
Distinti saluti.”
 
Insomma il risultato è che il paziente NON idiota non ne sa nulla di più di prima.
 
Mission failed
 
 
Morale: che tu sia idiota, ignorante, preparato o dolorante, non c’è medico online che possa fà quel che un medico ha da fà: te deve visità!

18 Comments

  1. Rispondi

     Come sempre se c’e’ quello che ci prova e’ perchè c’e’ un cretino che glielo consente. Alla gente piace internet. Si sente importante e partecipe. Non deve impegnarsi, non deve essere se stessa, non deve proprio nulla a nessuno.

    E’ questa falsa idea di libertà e di cooperazione e amicalità che piace tanto.
    Chi e’ causa del suo mal, pianga se stesso!

  2. Rispondi

    Gentile Vetraio da tre anni accuso un dolore al fianco destro non sempre presente, ma in alcuni periodi decisamente forte. Ho eseguito diverse ecografie addominali ed esami ematochimici vari. Il dolore, quando molto forte, non regredisce con buscopan (se non in minima parte) ne con toradol.
    Sono stata visitata dal mio medico di famiglia e da 7 diversi chirurghi (su consiglio del mio medico).
    Hanno posto sospetto di appendicite, colite, colecistite, infiammazione degli annessi e calcoli renali.
    Nessuna di queste è stata confermata in maniera soddisfacente.

    Mission failed

    Morale: in medicina te devi fà visità, devi trovare un bravo dottore e devi pure avere culo

  3. Rispondi

    Caro dottore, da più di 30 anni (da quando ho smesso seriamente di pettinar bambole e ho preso abitudini più sciocche) riempio il cuore di sabbia per non sentirlo vuoto ma credo, non confermato da alcun esame diagnostico, di aver un buco nel muscolo perchè la sabbia scompare e resta l’eco. Crede che sia curabile, o debbo farmene una ragione, mettere i tappi alle orecchie e sigillarmi dentro a un piumone per non sentire gli spifferi?

  4. Rispondi

    Al primo consiglierei un bel calcio nei denti, non gli passerà il dolore al fianco ma avrà altro di cui preoccuparsi.
    Al secondo consiglierei di lasciar perdere tutti quegli esami e andare un po’ a troie

  5. Rispondi

    e bon lo devo dire, anche se questo forse non è il posto giusto, ma non sopporto l’uso della parola troia, puttana e zoccola. mi parte un lampo dal calcagno che mi arriva alla base della testa sulla nuca. è un’idiosicrasia totale che non mi consente di esser razionale, mi esce del fumo dal naso e mi vengonnle macchie sul collo. e non è fastidio per le parole grosse che lle bestemmie invece non mi fanno nulla. mi piacerebbe avere il dono di medusa e inchiodare la lingua a terra (per poco dai, poi li libero) a chi usa questi termini…… bene, dopo questa mia uscita spero non mi sarà impedito l’accesso al blog, di non ricevere mail o pvt particolarmente feroci ma non sono in grado di trattenermi, scusate

  6. Rispondi

    @lavespista

    hai ragione, a questo punto consiglio al secondo di farsi fare un massaggio al salaria sport village…

  7. Rispondi

    @Malensa in #1: non so cosa risponderti ma non sono nemmeno sicuro che tu volessi dire quello che hai detto.
    O perlomento hai detto qualcosa di diverso da quello che sarebbe stato giusto dire.
    Mi hai confuso.

    Ma sei amica di LINAE?

    okciao

    @mezzastrega in #2: la dico in cecoslovacco: "quando competenza e cuo contrasta, vinze cuo perchè competenza non basta".
    Tutto chiaro?

    @vespista in #3: gentile utente, la invito ad usufruire di un consulto di un collega specialista.
    A tal scopo (scòpo) si rechi pure da Brusegan materiali edili che la visiteranno come si deve.
    Si porti anche il piumino.
    Così per precauzione.

    @andreaspa in #4: il primo ringrazia ma solo facendo cenni con una mano.
    Il secondo anche, e con la stessa mano!

    @SS in #5: è pur vero, damn it!

    @lavespista in #6: ecchettidevodire?  Anch’io delle volte non mi trattengo.  Forniscimi dei sinonimi credibili e stilisticamente validi e io sarò felicissimissimo di non turbarti.

    @andreaspa in #7: tipico esempio di come la realtà superi anche la fantasia più sporca.  E adesso non rido più tanto.   Ottimo commento.

    @mezzastrega in #8: sto cercando disperatamente sinonimi validi ma "donnedi malaffare" è difficilmente incastonabile.

  8. Rispondi

    e lo so anche io che non ci sono sinonimi validi…..omissis va…che non mi so spiegare e anzi non c’è niente da spiegare

  9. Rispondi

    Ben lungi dall’essere esaustivo, breve elenco in ordine alfabetico (omissis per i tre termini di cui sopra)

     

    bagascia,

    baldracca,

    battona,

    boccadirosa,

    cagna,

    call-girl,

    cocotte,

    cortigiana,

    corpivendola,

    donna di facili costumi,

    donna di malaffare,

    donna di strada,

    donnaccia,

    escort,

    etera,

    libera professionista (vedi anche professionista)

    lucciola,

    malafemmina,

    massaggiatrice,

    meretrice,

    mignotta,

    passeggiatrice,

    peripatetica,

    professionista del marciapiede,

    professionista del… (e qui i seguiti si sprecano)

    prostituta,

    puta,

    ragazza squillo,

    sgualdrina,

    svergognata

    vacca

     

    per gli equivalenti maschili, purtroppo, c’è poco. A volte “dottore-on-line” può ritenersi appropriato.

  10. Rispondi

    dottore on line?

    grandioso 😀

    io adotterei cocotte, che per me è una pirofila in ceramica per fare i dolci…. mi pare tanto carino

    aspetto l’approvazione di vespi….

    grazie dell’elenco

  11. Rispondi

    Voi siete un pozzo di sapere.
    Voi mi fate davvero paura.

    Certo che se mi girano i due minuti non posso scrivere "porca cocotte" perchè non è catartica.

    Si possono usare anche i nomi propri?

  12. Rispondi

    Per i nomi propri, ce ne sarebbe una sfilza
    politica contemporanea: Noemi
    letterario (ehm): Melissa P.
    biblico: Maddalena
    storico: Messalina
    musicale: Veronica (Jannacci); Boccadirosa (De André)

    D’altro canto è facile comprendere quanto sia difficile esclamare "oh Melissa" o "uhiu Messalina" in caso di ustione da goccia di vetro, o martellata sul pollicione. O "quella cocotte di tua mamma" quando ti taglian la strada in Vespa.
     

     

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