Ad un corso per la sicurezza in azienda.

 

Scenario: il Vetraio immerso in una sala di discenti.

 

Questi, i discenti intendo, sono costituiti da una comitiva di donne delle pulizie.

 

Istruttore- Gli infortuni si possono prevenire; 

 

Gli infortuni costano alla società;

 

Gli infortuni derivano dalla noncuranza dei singoli;

 

Gli infortuni sono prevedibili;

 

Devi forse maneggiare un pezzo caldo? Usa i guanti!

 

Devi forse entrare in una sala macchine? Usa le cuffie antirumore!

 

Devi campionare in impianto? Usa la tuta in Tyvek;

 

Devi spostare dei pesi? Usa il carrello sollevatore per il quale devi avere l’abilitazione d’uso;

 

Devi organizzare il punto di raccolta, sempre;

 

Avete capito?

 

Donnedellepulizie: …

 

Il Vetraio – la natura umana è figlia diretta del rischio. 

 

Tutto ciò di cui disponiamo in termini tecnologici è derivante dalla sfrontata ricerca del nuovo limite. 

 

L’infortunio è parte della nostra vita. 

 

La morte è parte della nostra vita. 

 

Si certo, possiamo ridurre gli effetti. 

 

Forse anche il numero degli infortuni. 

 

Ma nella sostanza, ci sono lavori soggetti al costante rischio infortunio. 

 

Inevitabile. 

 

Io apprezzo l’impegno dello Stato per formarci con questi corsi così costosi e che l’Europa addita come inutili e probabilmente truffaldini, ma la via per vivere è rischiare. 

 

Lavorare implica rischio, altrimenti ditemi come potrebbe proteggersi un autista di TIR, o un militare di stanza in Afghanistan, o un marinaio. 

 

 

Istruttore – Ho come l’impressione che il suo test sarà insufficiente.

 

Il Vetraio – Ho come l’impressione che se io le facessi una domanda, non mi saprebbe rispondere.

 

Istruttore – Non fare lo sbruffone, io ho vent’anni di esperienza..

 

Il Vetraio – Anche nascere è rischioso.  Spesso si muore.  Come agire in sicurezza? Come ci si può far espellere dal caldo pertugio, in modo sicuro?

 

Signor istruttore, mi perdoni, quello che lei manipola come “sicurezza” si chiama business.

 

Istruttore – 

 

Donne delle pulizie – Quando c’è la pausa caffè?

 

3 Comments

  1. Rispondi

    Io ne ho uno così in azienda ultimamente a tempo indeterminato, dalle cui labbra il nostro titolare pende.

    Li riempirei di botte entrambi, tanto non è mica di sicurezza che si occupa, quello.

  2. Rispondi

    Per il prossimo anno vedrò di farti fare un seminario sulla sicurezza ai ragazzi in facoltà da me. Almeno ridono davvero e non sotto ai banchi.

Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.